Commento alla II Domenica di Quaresima – Anno C

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16 Marzo 2025

«Parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme»

 

INTRODUZIONE

G – Celebriamo oggi la Seconda Domenica di Quaresima. Gesù, sul monte della Trasfigurazione, lascia trasparire la sua vera identità, sostiene e favorisce l’adorazione di fede dei discepoli per sostenerli di fronte allo scandalo della Croce. La Trasfigurazione è annuncio del Mistero pasquale nella sua intrinseca unità di morte e risurrezione. Per Gesù la Trasfigurazione illumina il cammino della Croce come cammino libero e amoroso di donazione. Questo cammino lo deve percorrere anche il cristiano sostenuto e alimentato dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia. Aderiamo alla voce del Padre che indica nel Cristo trasfigurato il suo Unigenito: «Ascoltatelo!», per professare la nostra fede e rendere autentica la sequela. Ricordiamo che la celebrazione va vissuta intensamente partecipando ai canti con l’ausilio del libretto, alle risposte utilizzando il foglietto e ricordandosi di spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

G – Il rivelarsi di Dio è al centro della Liturgia della Parola. Egli si rivela ad Abramo per iniziare l’alleanza e si manifesta agli apostoli in Gesù trasfigurato, come anticipazione della gloria della risurrezione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Insieme con il pane, il vino e il gesto di solidarietà, offriamo al Signore i propositi della nostra conversione, perché siano trasfigurati dallo splendore del Cristo, Verbo di Dio e Luce del mondo.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – C’è un esodo che ti attende, Gesù, un passaggio oscuro, tenebroso, che porta dalla morte alla gloria. I tuoi discepoli assisteranno, sgomenti, disorientati e impauriti, alla tua cattura e alla tua condanna. Quello che è accaduto quel giorno, sul monte, davanti ai tre che erano con te, vuole essere un sostegno alla loro fede, nell’ora più buia che dovranno affrontare. Sul tuo volto risplende la gloria di Dio, la sua luce limpida investe tutta la tua persona e la rende sfolgorante. Si ricorderanno di questo bagliore di grazia quando il tuo volto sarà sfigurato dall’angoscia e dall’abbandono? Ritroveranno nel profondo del loro cuore e della loro memoria quella voce che li ha invitati a seguirti senza esitare, a lasciarsi guidare dalla tua Parola? La trasfigurazione non è un traguardo, ma solo una sosta per rinfrancare e riprendere il cammino verso Gerusalemme, verso i giorni del compimento, che è travaglio di morte e risurrezione.

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