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“Ogni desiderio è un sorriso. Indossa il tuo sorriso e vai incontro alla vita”.
Carissima Comunità,
ci avviciniamo ancora una volta alla Pasqua che anche questo anno sarà segnata dalla Pandemia ma comunque conla possibilità di celebrare la Risurrezione di Gesù con i fedeli e nel rispetto delle norme anticovid. Per ricordare il senso profondo della Pasqua occorre tornare all’Antico Testamento che trova la sua pienezza in Gesù Cristo. Il libro dell’Esodo ci narra la schiavitù degli israeliti in Egitto e come Mosè è stato chiamato a riscattare il suo popolo dall’oppressione. Dice Dio a Mosè sul monte Sinai: “Ho sentito il grido di dolore del mio popolo e sono sceso a liberarlo” (Es. 3). Sappiamo che prima di uscire dalla terra di Egitto Dio ha punito l’ostinazione del Faraone con terribili piaghe, l’ultima è quella che dal nome alla Pasqua ebraica: “il passaggio di Dio” che uccide i primogeniti degli egiziani così da convincere il faraone a mandare via gli ebrei, a farli partire subito, quella stessa notte. Da allora la notte di Pasqua è un memoriale perenne in cui si ricorda il sangue degli agnelli che segnarono le porte degli israeliti per liberarli dalla morte e poi dalla schiavitù e il pane cotto azimo perché si doveva partire subito e non c’era tempo per farlo lievitare. La Pasqua cristiana è il “Passaggio di Dio” che scende per salvarci; Gesù è “L’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”, il Dio che passa nella nostra vita, non per uccidere alcuni e salvare altri, come allora, ma per salvare tutti. Non ci salva da una morte naturale ma dalla morte eterna, liberandoci dalla schiavitù peggiore che è quella del peccato, dell’egoismo, dell’ignoranza di Dio. Certamente Gesù Cristo passa ogni Pasqua, ogni domenica, ogni giorno per salvare tutti, ma non tutti accettano il suo Sangue sulla porta della loro casa, della loro vita. Purtroppo, ci sarà sempre chi vorrà schiavizzare gli altri con ideologie umane o facendoli diventare merce di scambio. Ci saranno sempre quelli che rimpiangono le cipolle e cetrioli dell’Egitto e si lasciano conquistare, diventando così prigionieri del male: vogliono restare in Egitto o tornare indietro per diventare di nuovo schiavi. Un passaggio di Dio che in Gesù Cristo ci rende consapevoli delle nostre schiavitù e idolatrie e ci fa intraprendere un cammino attraverso il deserto verso la terra promessa, una via verso la liberazione totale, un percorso che può sembrare faticoso ma dove camminiamo custoditi dal braccio potente di Dio Padre e accompagnati da Gesù, nuovo Mosè, che ha già spezzato le nostre catene. Una Via Crucis che diventa Via Lucis. Chi ci potrà separare dell’Amore di Gesù, chi ci potrà togliere la nostra speranza cristiana? Rendiamo più frequente e intensa la nostra preghiera, soprattutto la meditazione della Passione di Gesù Cristo. Facciamo lo sforzo di partecipare in presenza alle celebrazioni del Triduo Pasquale e di riconciliarci con Dio attraverso il Sacramento della Confessione. Non trascuriamo le opere di misericordia verso il nostro prossimo. Auguri, don Francesco – parroco.