Commento al Mercoledì delle Ceneri – Anno B

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–  17  Febbraio 2021 –

«Quando tu preghi, entra nella tua camera»

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi il solenne inizio della Quaresima con il forte rito dell’imposizione delle Ceneri. Ritornare a Dio. L’argomento che accomuna le letture di questa liturgia della Parola è sicuramente quello della conversione, che nel testo di Gioele (prima lettura) si esplicita con l’invito da parte del profeta a ritornare a Dio, misericordioso e benigno. Questo ritorno è accompagnato dal gesto classico del digiuno. Il tema viene affrontato nel vangelo in rapporto alle tre grandi opere di pietà del giudaismo, digiuno, preghiera, elemosina, segni questi di conversione a Dio, solo se non sono intaccati da formalismi ed esibizionismo. Nel passo paolino (seconda lettura) il tema della conversione si declina con il linguaggio della riconciliazione. L’evento della riconciliazione, di cui l’apostolo si fa banditore, si è realizzato con il Messia Gesù nel tempo definitivo della salvezza: esso implica un cambiamento da parte di Dio verso l’umanità e da parte dell’umanità verso Dio. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la capacità di saperci privare dell’essenziale per offrirlo a chi non ha nulla.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Tu lo sai bene, Gesù, l’esibizionismo è una malattia dagli effetti devastanti, oggi esattamente come duemila anni fa. Ha infatti il terribile potere di deturpare, di inquinare, di stravolgere anche le esperienze più nobili e grandi. Che cosa c’è di più profondo dell’amore che lega un uomo ad una donna? Ma quando viene messo in piazza con le sue fragilità e i suoi limiti, viene sporcato, privandolo della discrezione, del rispetto, della cura di cui ha bisogno. Il nostro rapporto con Dio diventa, a causa dell’esibizionismo, una scena teatrale in cui gesti e parole suonano falsi. Donaci, Gesù, all’inizio della Quaresima uno spirito di autenticità, libero da qualsiasi bisogno di essere ammirati o considerati. Donaci di aiutare i poveri senza farci notare da altri, senza ferirli o umiliarli, con la delicatezza di chi prova una compassione fraterna. Donaci di pregare con intensità, abitati dal desiderio di Dio, ma quasi di nascosto perché avvenga un incontro colmo di grazia. Donaci il digiuno che purifica, soprattutto il nostro cuore, e che ci rende sobri e vigilanti.