– 27 dicembre 2020 –
«…anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio»
INTRODUZIONE
G. – Un’accoglienza gradita a Dio. Nella festa dedicata alla Santa Famiglia di Nazaret la liturgia ci propone due modelli biblici. Da un lato, nel vangelo, abbiamo Maria e Giuseppe, che nell’adempiere la Legge di Dio incontrano la sua parola profetica e rivelatrice dell’identità del proprio figlio. Dall’altro, nella prima lettura, abbiamo Abramo e Sara, anch’essi aperti ma sorpresi dalla promessa di Dio che donerà loro una discendenza. L’esemplarità di queste coppie per la vita di oggi non sta in un’astratta perfezione che non ha mai dovuto affrontare la fragilità, ma, anzi, nella capacità di attraversare anche momenti di buio, d’incomprensione e di aridità senza abbandonare la speranza che il Signore avrebbe guidato i loro passi. È questa fede che rende queste coppie dei modelli per i cristiani di ogni tempo, come ci ricorda la seconda lettura, chiamati a una totale fiducia in Dio e ad accogliere liberamente la sua parola. In osservanza alle disposizioni anti Covid-19 si ricorda che ci si può sedere solo nei posti indicati e indossando la mascherina ben posizionata su naso e bocca.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la forza dell’amore che vince ogni difficoltà.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Secondo la tradizione del tuo popolo i figli non sono una proprietà dei genitori, ma un dono loro affidato perché li crescano, li preparino alla vita, trasmettano loro la fede in quel Dio che ha stretto alleanza con Israele. Per questo Maria e Giuseppe, a quaranta giorni dalla nascita, ti hanno portato al Tempio per riconoscere con gratitudine la grazia che li aveva raggiunti. Ed è proprio lì, nella casa di Dio, che Simeone e Anna hanno constatato il compimento delle promesse. In effetti tu non sei, Gesù, solo uno dei tanti doni con cui Dio rallegra la vita delle famiglie: tu sei il Dono per eccellenza, atteso e sperato da tanti credenti, l’Unico che può salvare, la Luce che trionfa sulle tenebre, l’Amore che trasforma la storia, la Gioia che dissipa ogni tristezza. Come sarebbe bello, Gesù, se ogni padre e ogni madre accogliessero ciascun figlio con lo stesso atteggiamento di Maria e di Giuseppe, disposti a custodire un dono e a scoprire con lui il percorso che tu, speranza del mondo, gli hai tracciato perché sia abitato dalla tua pienezza!