Commento alla Solenne Veglia di Pasqua “Resurrexit” – Anno A

La Resurrezione di Gesù è storicamente attendibile, non è un mito ...

– 11 Aprile 2020 –

Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!… Non temete, andate ad annunciare…»

INTRODUZIONE

 G. – Per antichissima tradizione questa notte è “in onore del Signore” e la veglia che in essa si celebra commemorando la notte santa in cui Cristo è risorto è considerata come “madre di tutte le sante veglie”. In questa notte infatti la chiesa rimane in attesa della risurrezione del Signore e la celebra con i sacramenti dell’iniziazione cristiana. La veglia pasquale, in cui gli ebrei attesero di notte il passaggio del Signore che li liberasse dalla schiavitù del faraone, fu da loro osservata come memoriale da celebrarsi ogni anno; era la figura della futura vera pasqua di Cristo, cioè della notte della vera liberazione, in cui “Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro”. Fin dall’inizio la chiesa ha celebrato la pasqua annuale, solennità delle solennità con una veglia notturna. Infatti la risurrezione di Cristo è fondamento della nostra fede e della nostra speranza e per mezzo del battesimo e della cresima siamo stati inseriti nel mistero pasquale di Cristo: morti, sepolti e risuscitati con lui, con lui anche regneremo. Questa veglia è anche attesa escatologica della venuta del Signore.  Anche la veglia pasquale in ottemperanza al contenimento della diffusione della pandemia Covid-19 avrà uno svolgimento totalmnete diverso dal solito. Non ci sarà la benedizione del fuoco, la litania dei santi e la benedizione dell’acqua lustrale e per il battesimo. Dopo il “lucernario” e il “preconio” pasquale, la santa chiesa medita “le meraviglie” che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall’inizio, fino al momento in cui, con i suoi mèmbri rigenerati nel battesimo, viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparato al suo popolo, memoriale della sua morte e risurrezione, in attesa della sua venuta. Partecipiamo con tanto ardore e viviamo ogni gesto, canto, parola e segno perché realmente in noi si riversi la grazia del Cristo risorto. Questa celebrazione viene vissuta in assenza di popolo e trasmessa tramite i social. Ciò nonostante si chiede a chi vi prenderà parte da casa a creare il giusto clima spirituale e ad evitare qualsiasi tipo di distrazione.

 GRANDE DOSSOLOGIA

G –  Durante il canto del Gloria don Francesco accenderà le candele dell’altare. È la gioia della Pasqua, la luce del Risorto. Gli strumenti musicali e le campane che hanno smesso di suonare la sera del Giovedì Santo si uniscono alle nostre voci nell’inno di lode. Questo momento segna il passaggio alla nuova alleanza compiuta totalmente nel mistero pasquale del Cristo crocifisso, sepolto e risorto.

CANTO DELL’ALLELUIA

G – Dopo i giorni della Quaresima ritorna il canto dell’acclamazione pasquale per eccellenza: Alleluia, lodate Dio! Il silenzio dell’attesa viene squarciato da questo canto che esprime la gioia della risurrezione. Il Signore della vita è vivo e presente in mezzo a noi.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Giunti alla quarta parte della Veglia pasquale, la Liturgia Eucaristica, abbiamo la possibilità di passare dal segno alla realtà: l’annuncio della Pasqua si realizza in noi con l’Eucaristia. Con il pane, il vino e il cesto della solidarietà che in ogni parte della nostra città in questo tempo di emergenza sanitaria, sociale ed economica si sta riempiendo per i fratelli più in difficoltà offriamo al Signore la nostra vita segnata dalla gioia della Risurrezione.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Ciò che è accaduto è inaudito. La morte, che ti teneva nelle sue mani, è stata sconfitta e non ha potuto trattenerti. Il tuo sepolcro, Gesù, si è aperto e la pietra è rotolata via. È la novità che ha cambiato il corso dell’umanità e che siamo venuti a celebrare con una veglia, in questa notte. Vogliamo far festa perché tu, Signore crocifisso e risorto, sei il fondamento della nostra speranza. Sì, all’apparenza le vicende umane sono ancora in balìa dei ricchi, dei forti, degli arroganti, degli astuti, ma quel sepolcro aperto ci rivela il destino autentico dell’umanità. L’ultima parola, la decisiva, l’avranno coloro che, come te, hanno spezzato la loro vita, l’hanno donata generosamente: i poveri, i piccoli, gli oppressi, i beffati, i segnati a dito, gli umiliati, gli scartati, i diseredati. Sì, assieme a te essi condividono la forza tenace dell’amore e con te trionfano su tutte le forze oscure che minacciano la giustizia e la pace. In questa notte noi osiamo sperare, nonostante tutto, in quel mondo nuovo che tu hai inaugurato con la tua morte e risurrezione. Gloria e lode a te, Signore della vita!