– 10 Aprile 2020 –
Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli…
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo e riviviamo la passione e morte di Gesù. L’offerta piena che Egli fa di se stesso per la salvezza del mondo è il cuore della celebrazione di oggi. Caricandosi delle sofferenze e del peccato dell’umanità, Cristo diventa salvezza per tutti: è una salvezza personale, dunque, che viene ad incontrarci e a dialogare con noi. La totale gratuità del gesto, il disinteresse per qualsiasi glorificazione umana e l’affidamento completo nelle mani del Padre sono le caratteristiche principali della morte in croce. Queste caratteristiche la rendono un evento salvifico proprio perché essa non ha altro scopo che la salvezza dell’uomo. Il racconto giovanneo, con la ricchezza dei suoi dialoghi (si pensi a quello tra Gesù e Pilato o a quello in cui la Madre e il discepolo vengono affidati l’uno all’altra e viceversa), esprime bene il mistero di questo incontro: siamo salvati nella contemplazione della profonda bontà del Figlio dell’uomo che viene schernita, torturata e uccisa sulla croce. In osservanza alle disposizioni Governative e dei Vescovi Italiani la celebrazione sarà svolta in assenza del popolo e trasmessa tramite i social. Ricordiamo l’importanza di parteciparvi comunque con profonda attenzione e fede, creando un clima di raccoglimento e di profonda unità spirituale.
PREGHIERA UNIVERSALE
G – Come le braccia del Crocifisso si estendono a ogni uomo, anche noi vogliamo presentare al Signore tutta l’umanità. La nostra preghiera oggi vuole essere veramente universale e raccogliere ogni aspetto della vita. Inizialmente verrà proposta un’intenzione di preghiera. In un breve momento di silenzio ognuno di noi rivolgerà la sua attenzione alle persone per le quali stiamo pregando. Il presidente raccoglierà nell’orazione la preghiera di tutti presentandola a Dio.
OSTENSIONE DELLA CROCE
G – Dopo l’ascolto della Parola ci disponiamo ora ad adorare la croce che, da strumento di tortura, è diventata segno paradossale di quel Dio che distrugge ogni violenza e sceglie di raggiungere ogni cuore. Saremo invitati a venerare la croce acclamando insieme: Venite, adoriamo. Ognuno di noi poi in silenzio sarà invitato a volgere lo sguardo verso il Crocifisso. Questo volgere lo sguardo a lui è un cammino di riconoscenza e un gesto di affetto che in questo tempo di pandemia di certo ci aiuterà a non perdere la speranza. È un percorso di perdono e un gesto di supplica. È un itinerario di conversione e un gesto di adorazione. È un gesto di impegno e di abbandono. Viviamolo con tutta la nostra fede.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Hanno trovato qualcuno, Gesù, disposto a tradirti, uno dei tuoi, e così hanno messo le mani su di te. Ti hanno giudicato e condannato e, davanti al procuratore, hanno chiesto la libertà per un malfattore e per te una morte umiliante e dolorosa. Ti hanno tolto le vesti e si sono giocati la tunica. I chiodi hanno trapassato le tue mani e i tuoi piedi. Sul capo ti hanno posto una corona di spine, un’ennesima beffa per colui che viene qualificato con disprezzo, da un cartello, come “il re dei Giudei”. Ora, all’apparenza, sono loro, i tuoi nemici, che appaiono vincitori perché ti hanno fermato, una volta per tutte e in modo terribile. Guardo il tuo volto che ha irraggiato amore, tenerezza, misericordia per tanti poveri, per tanti abbandonati, per tanti peccatori segnati a dito. Guardo le tue mani che hanno toccato e guarito i lebbrosi, sanato tante membra malate, rialzato e ridato vita e dignità, le tue mani che hanno benedetto i bambini e spezzato il pane per la folla affamata. E guardo i tuoi piedi che hanno percorso senza sosta le strade degli uomini pur di andare incontro a chi attendeva una parola di speranza e di consolazione, un gesto di liberazione e di misericordia.