Commento alla XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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Domenica 30 Luglio 2017
«Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose…»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XVII domenica del tempo ordinario. Le parole di Gesù sono un annuncio di liberazione, annunciano il regno di Dio quale progetto di salvezza. È un progetto che trova la sua origine nella iniziativa di Dio, ma che non può avere realizzazione senza l’accoglienza e la collaborazione dell’uomo. Dio si fa vicino e indica la strada da percorrere, Dio Padre rivela in Gesù Figlio la sua prossimità all’essere umano: la grazia, tuttavia, richiede la risposta impegnativa del credente. Solo a partire da questo dialogo possono cambiare le relazioni umane e può nascere un mondo autenticamente nuovo. Come sempre ricordiamo l’importanza del silenzio, di partecipare a tutta la celebrazione e di spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la perla preziosa delle nostre scelte.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. –  Gesù, quell’uomo ha rischiatotutto quello che aveva pur di riuscire  a comprare quel campo: per lui non si trattava di un acquisto qualsiasi, ma di una scelta che gli avrebbe cambiato per sempre la vita. Per questo non si piange addosso se deve vendere tutti i suoi averi, quei beni a cui pur era tenacemente attaccato, quelle proprietà che fino a quel momento costituivano la sua sicurezza. Ora non è più così: tutto passa in secondo piano, tutto vale di meno in confronto a quel tesoro. Gesù, sono anch’io capace di considerare il tuo Regno, il mondo nuovo che ti impegni a realizzare come il tesoro autentico della mia esistenza? Sono pronto a rinunciare a tutto pur di conseguire ciò che valuto come un’autentica fortuna, perché trasformerà i miei giorni? Gesù, ti chiedo perdono perché continuo a tentare la quadratura del cerchio. Dico di prendere sul serio la tua parola, il tuo messaggio, ma poi ho bisogno di tante altre cose, dalle quali non riesco a staccarmi. Mi vergogno, ma è proprio come se tenessi il piede in due staffe.