Commento alla II Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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Domenica 15 Gennaio 2017

 «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!»

 

INTRODUZIONE
C –  Celebriamo oggi la II domenica del Tempo Ordinario. La cultura in cui viviamo oggi non aiuta a percepire il bisogno della salvezza, poiché noi siamo portati a crederci padroni del nostro futuro e di poterci salvare con le nostre forze o attraverso la tecnologia. Abbiamo fatto nostro il richiamo alla fedeltà alla terra, tanto da presumere di costruirci una salvezza a nostra misura e con le nostre stesse mani. Tuttavia ogni giorno veniamo anche messi a confronto con la profonda ambiguità di questa prospettiva e spesso con cocenti delusioni: guerre e malattie, eventi naturali catastrofici e esperienza della nostra impotenza. Ma ci riesce ancora difficile riflettere sulle nostre colpe, sulla nostra condizione di peccato. E soprattutto ci è difficile interrogarci: Chi ci aiuterà a vivere? Chi mai potrà salvarci? Il vangelo di oggi ci conduce a riflettere sull’esperienza della fede, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. La figura profetica di Giovanni Battista ci è modello: appare come uno che progredisce a tappe nella conoscenza di Gesù, scopre nella sua persona colui che ci può mostrare il volto di Dio e ricolmarci del suo Spirito, ossia della forza divina che può rialzarci dai nostri peccati. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di non parlare durante la celebrazione.

 

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini come presentiamo al Signore la nostra vita affinché tutti possiamo essere semi di condivisione.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Il segnale convincente, quello che permette al Battista di riconoscerti e di segnalarti ai suoi discepoli, è la discesa dello Spirito su di te, Gesù, per accompagnarti nella tua missione, sempre e dovunque. Con la sua forza, la forza dell’amore, tu affronterai ogni situazione e potrai mostrare agli uomini con le parole e con i gesti, con le scelte decisive della tua vita, la tenerezza che il Padre riserva ad ogni sua creatura. È lo Spirito che ti renderà determinato nello smascherare le insidie dei farisei e i tranelli dei maestri della legge. È lo Spirito che ti guiderà ad offrire alla peccatrice la consolante certezza del perdono, a regalare a Zaccheo, il pubblicano, la possibilità di una vita nuova, ad aprire all’adultera un futuro diverso, libero dal peccato. È lo Spirito che ti ha sorretto negli incontri più diversi con uomini e donne segnati nel corpo e nello spirito dalla malattia, dall’handicap, da un’angoscia profonda e lacerante, in balìa delle forze del male. Grazie, Signore Gesù, perché il tuo Spirito viene trasmesso anche a noi, tuoi discepoli.