Commento alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Domenica 19 Ottobre 2014
Inaugurazione Anno Migrantes Diocesano 2014-2015

“Maestro, dì a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?”

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la XXIX domenica del tempo ordinario. La fede nell’unico Dio, Signore di tutta la terra e responsabile di tutti i popoli, è un patrimonio che l’Antico Testamento ha trasmesso al Nuovo come tesoro prezioso: in esso si radica l’insegnamento di Gesù che, provocato dai farisei ed erodiani, risponde con una formula sapienziale, in cui rivela che l’alternativa fra Cesare e Dio non si pone, poiché tutto è di Dio: lui solo è grande e degno di ogni lode. Il popolo di’Israele esule a Babilonia sperimentò con l’intervento del re persiano Ciro la potenza salvifica di YHWH e comprese che le vicende storiche sono fermamente nelle sue mani. Pure la comunità cristiana di Tessalonica, nata dalla predicazione di Paolo per l’opera potente dello Spirito, ha sperimentato nei frutti dell fede, della carità e della speranza gli effetti benefici dell’intervento divino. Come comunità parrocchiale oggi viviamo anche l’esperienza dell’inaugurazione dell’anno diocesano migrantes. In tutte le parrocchie della diocesi oggi si pone al centro della riflessione il tema dell’accoglienza, dell’integrazione e della crescita mediante altri popoli. Con la preghiera e il sentirci tutti realmente fratelli e sorelle ci impegniamo in una crescita umana e spirituale sempre più grande e coerente con il nostro battesimo. Come sempre ricordiamo l’educazione di spegnere i cellulari, di occupare tutti i posti disponibili senza fermarsi e accalcarsi all’ingresso e l’importanza di partecipare alla preghiera senza parlare o creare distrazioni varie.

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino, il cesto di solidarietà e le offerte raccolte nei cestini offriamo al Signore il la nostra disponibilità di accogliere e condividere le nostre capacità per il bene di tutta l’umanità.

RINGRAZIAMENTO
G – E’ possibile essere buoni cristiani se non si è buoni cittadini? È possibile essere fedeli a Dio senza essere onesti con gli uomini? La tua risposta, Gesù, quel giorno ha fugato ogni dubbio, ha dissolto ogni pretesto per sottrarsi agli obblighi che derivano dalla nostra appartenenza ad un popolo, ad un Paese, ad una città, ad una circoscrizione. Tu ci vuoi, dunque, leali, rispettosi delle regole, pronti a fare la propria parte per far crescere giustizia e legalità, senza sottrarci alle tasse che assicurano a tutti, e in particolare ai più disagiati, servizi indispensabili. Ma tu, Gesù, non puoi fare a meno di attirare la nostra attenzione sui nostri obblighi nei confronti con Dio: è molto di più, infatti, quello che riceviamo ogni giorno da lui, dalla sua bontà. Ecco perché l’invito a rispondere al suo amore con uno slancio generoso, senza centellinare l’impegno, senza misurare l’adesione. Un Amore senza limiti, continuamente offerto, attende un Amore totale, senza remore. Aiutaci Signore a capire anche le necessità degli altri popoli e fa che ciascuno di noi collabori per abbattere le ostilità, gli egoismi, le chiusure inutili e ogni sorta di ignoranza e oscurantismo.

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