13 Aprile 2025
Introdotti al Mistero pasquale del nostro Signore Gesù Cristo
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Gesù, dopo l’ingresso trionfale nella Città santa, si offre alla Passione. La Settimana Santa, che oggi inizia, mette in grandissima evidenza l’infinito amore di Cristo per noi. Egli stesso aveva detto: «Nessuno ha un amore è più grande di questo: dare la vita perdere i propri amici» (Gv 15,13). Invochiamo lo Spirito del Padre perché possa donarci il coraggio e la forza di seguire Gesù nella via della croce attraverso il nostro pellegrinaggio terreno, testimoniando a tutti il Suo immenso Amore e la Salvezza che ci ha ottenuto. Ricordiamo che la celebrazione va vissuta intensamente partecipando ai canti con l’ausilio del libretto, alle risposte utilizzando il foglietto e ricordandosi di spegnere i cellulari.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Il racconto della Passione, cuore del Vangelo, mette in luce quello che la prima fede cristiana ha espresso nell’inno di Filippesi: la grandezza di Dio si rivela nell’umiliazione del Figlio, il giusto Servo condannato per amore.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Insieme con il pane, il vino e il gesto di solidarietà, offriamo totalmente al Padre i nostri cuori e le nostre persone perché, insieme con il pane ed il vino, siano dono d’amore e di salvezza per l’intera umanità.
RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Fino all’ultimo i tuoi apostoli, Gesù, dimostrano di non aver capito: fanno questioni di precedenze, legate alla grandezza personale, ai meriti acquisiti, agli onori dovuti, mentre tu stai andando incontro alla morte, sulla croce. Fino all’ultimo i tuoi apostoli, Gesù, immaginano il tuo Regno con le categorie di questo mondo e quindi sognano il potere, l’esercizio di una forza inarrestabile, il successo e il consenso. Ma tu sei venuto come un servo e il progetto di Dio si realizzerà per vie del tutto inaspettate, che passano attraverso l’umiliazione, l’annientamento, la croce. Sì, quella croce che presenti ad ogni tuo discepolo come compagna di viaggio, tu per primo l’hai portata sulla strada del Calvario ed è a quel legno che sei stato inchiodato, con le braccia aperte, pronte ad accogliere ogni uomo: anche Pietro, che ti ha rinnegato anche coloro che ti schernivano, anche il malfattore che, alla fine di un’esistenza spesa male, si affida fiducioso alla tua bontà.