Commento alla Solennità dell’Epifania – Anno C

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Lunedì 6 Gennaio 2025

Apparso nella nostra carne mortale

 

INTRODUZIONE

G – Celebriamo oggi la solennità dell’Epifania del Signore. Il popolo che camminava nelle tenebre, come è stato annunciato nella santa notte di Natale, ha visto una grande luce e su coloro che camminavano nelle tenebre e nell’ombra di morte una luce si è levata (cfr. Is 9,1). La solennità odierna con la venuta dei magi evidenzia l’estensione universale di questa luce che raggiunge, guida, conferma tutti i popoli. Siamo noi gli eredi dei magi, di questi personaggi misteriosi, venuti dall’Oriente per prostrarsi davanti a Gesù, un neonato, figlio di povera gente. Apriamo allora a Cristo i tesori del nostro cuore, le nostre gioie e le nostre speranze, le nostre tristezze ed angosce. Egli è venuto per tutti. Nessuno si senta escluso dal suo amore e dalla sua luce. Come i magi cerchiamo la Stella che guida ed orienta il cammino di chi, con cuore sincero, si mette alla ricerca di Gesù. Ricordiamo che la celebrazione va vissuta intensamente partecipando ai canti con l’ausilio del libretto, alle risposte utilizzando il foglietto e ricordandosi di spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

G – La salvezza si è manifestata nella storia dell’umanità e attira a sé tutti i popoli. Questo evento ha carattere escatologico nei profeti e diviene presente nella storia di Gesù, il re dei Giudei che si manifesta al mondo, rappresentato dai magi.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Con il pane, il vino e il gesto di solidarietà portiamo all’altare l’impegno della Chiesa a far conoscere Gesù nel mondo e l’anelito dell’umanità alla pace e alla cooperazione fra le nazioni.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE

G – Non conosciamo i loro nomi, Gesù, e ignoriamo quanti fossero realmente. Eppure, è proprio questo mistero che li avvolge a renderli più vicini a noi, alla nostra esperienza di credenti. I magi ci inducono a scrutare il cielo, a non guardare ostinatamente per terra, perché ci condanniamo a non scorgere nessuna stella, nessun segno luminoso. I magi ci chiedono di aver coraggio, la determinazione di chi parte e affronta le incognite del percorso, lasciandosi alle spalle le sicurezze costruite per scoprire un Dio che continua a sorprendere. I magi ci invitano a porre domande, a interrogarci e a interrogare quando scompare la stella e il nostro cammino si fa incerto, senza nascondere le nostre difficoltà. I magi ci domandano di proseguire fino al luogo dell’incontro, perché anche noi proveremo una gioia grandissima, inaudita. Basta che sappiamo riconoscerti, Gesù, anche in un bambino, figlio di povera gente, senza pretendere che tu corrisponda all’immagine che ci siamo fatti di te.

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