V DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO «Rimanete nella mia parola» (Gv 8,31)
21 Gennaio 2024
Egli è la tua Parola vivente
INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la III Domenica del Tempo Ordinario. La presenza di Gesù nella storia dell’uomo compie le antiche profezie; ma resta sterile se ogni discepolo non diviene capace di ascolto, per rendere la propria esistenza aderente alla proposta del Vangelo, di una notizia positiva e nuova per la vita di ciascuno. Dentro questo contesto assume un valore di significato buono celebrare oggi la Domenica della Parola, con la quale si vuole sensibilizzare il popolo di Dio a una confidenza sincera e feconda con la Parola, la stessa Parola che invita alla conversione e alla sequela di Cristo e che adesso ci convoca attorno all’altare per celebrare la Pasqua settimanale. Come sempre invitiamo tutti alla preghiera corale, a partecipare ai canti con l’ausilio del libretto e a silenziare i cellulari.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – La Parola di Dio raggiunge la storia umana in tutte le sue dimensioni, anche in quelle di peccato. È questa la testimonianza di Giona, superato dalla misericordia di Dio. È lo stesso annuncio che inaugura la missione pubblica di Gesù: l’annuncio del Regno e la chiamata dei primi discepoli. In questa domenica della Parola ci prepariamo all’ascolto con il canto Shemà Israel.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane, il vino e il cesto della solidarietà esprimiamo a Dio la nostra gratitudine per la sua Parola che invita alla conversione e alla sequela, realizzando il suo disegno di salvezza.
RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
G – Convertirsi, Gesù, è un’operazione decisiva perché nulla è più come prima. Questo è il momento in cui si compiono le promesse: Dio è all’opera in questa nostra storia e lo fa attraverso di te, attraverso lo Spirito. Non c’è più spazio per l’attesa: non resta che credere alla tua Parola, mettere la nostra vita nelle tue mani, accettare di seguirti e di andare là dove tu desideri condurci. Fino ad oggi ci siamo basati sulle nostre capacità e competenze, proprio come Simone e Andrea, come Giacomo e Giovanni. Sapevano tutto del lago, erano abili nell’usare le reti di cui disponevano. Ma ora tutto questo non serviva: non si trattava di catturare pesci, ma di salvare uomini e donne, sottraendoli al potere del male. Anche a noi, Gesù, tu chiedi di partecipare alla stessa avventura e di offrire a coloro che incontriamo la possibilità di vivere un’esistenza nuova, rigenerata dal tuo amore.