Ogni anno, dopo il tempo dell’estate e all’inizio del nuovo anno pastorale, la nostra Comunità rinnova la cosiddetta pratica devozionale delle Quarantore.
L’origine remota delle Quarantore è da ritrovarsi nella pratica dei fedeli di commemorare, durante la settimana santa, le quaranta ore che il Corpo di Gesù giacque nel sepolcro; durante questo arco di tempo i fedeli rimanevano in preghiera e facevano penitenza per prepararsi degnamente alla grande solennità della Pasqua.
Pian piano le Quarantore si caratterizzarono come pia pratica avente lo scopo di adorare nell’Eucaristia i misteri della passione e morte di Gesù e assunsero infine il carattere di adorazione comunitaria di Gesù-Eucaristia, centro della vita cristiana, della comunità e fonte del suo rinnovamento spirituale.
In tal senso è molto importante ricordare e sottolineare il valore dell’adorazione eucaristica che, per ogni comunità cristiana, nutrita dalla comunione sacramentale, diventa il culmine e la fonte della sua spiritualità. La nostra Comunità parrocchiale vive l’impegno annuale dell’adorazione ogni giovedì e, nella ripresa delle attività pastorali, ancora di più con le Quarantore. Questo tempo diventa, quindi, una Grazia infinita dove ogni fedele, a tu per tu con il Signore, fa esperienza di ritiro, preghiera, condivisione, silenzio, meditazione e contatto diretto con Dio mediante l’azione dello Spirito e per opera di Gesù presente nell’Eucarestia.
Nelle Ammonizioni San Francesco stesso attesta l’importanza che ha per lui l’Eucaristia:
«Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sopra l’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri. E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli così come egli dice: “Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo” » (Amm I: FF 144-145).