– 24 ottobre 2021 –
«Che cosa vuoi che io faccia per te?»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XXX domenica del Tempo Ordinario. Un annuncio che ridona la vita. Un cieco grida: «Gesù, abbi pietà di me!», Gesù lo ascolta, si avvicina e gli dona non solo la vista ma la possibilità di seguirlo. Il Signore salva il suo popolo, dice Geremia (prima lettura), menzionando in particolare i ciechi, gli zoppi e le donne partorienti, una parabola della salvezza universale che nasce dall’amore del Padre per Israele. Cristo Gesù è il sommo sacerdote compassionevole davanti a Dio, che ha offerto se stesso per tutti, ricorda la Lettera agli Ebrei (seconda lettura). Bartimeo, cieco di Gerico, riacquista la vista con la sua fede in Gesù, come narra il vangelo secondo Marco. Non si lascia intimorire da chi lo zittisce, ma invoca la pietà di Cristo, «Figlio di Davide». Egli balza in piedi, lasciando tutto, appena Gesù si ferma e lo chiama; è questo l’inizio della sua sequela come discepolo. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la capacità di scegliere di leggere il bisogno del povero.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – La domanda che tu rivolgi al cieco può sembrare un po’ retorica, Gesù, eppure è sincera, ci fa entrare nel tuo stile, nel tuo modo di metterti in relazione con noi. Tu non imponi nulla, neanche una guarigione eccezionale. Tu non segui rigidamente un programma passando sopra le teste degli altri, ma ti metti in ascolto dei poveri, dei malati, dei feriti dalla vita. In quella domanda, in effetti, c’è tutta la tua compassione, la tua delicatezza d’animo, il tuo spirito di accoglienza, il rispetto che provi per le vicende di ognuno. Ecco perché ti accosti al cieco in un modo, per molti, imprevisto, prima di metterti a servizio di lui, del suo desiderio di riavere la vista. Ma è così, in fondo, che tu, Gesù, ti avvicini ad ognuno di noi, disposto a farci un posto nel tuo cuore, a prendere su di te il carico dei nostri crucci, delle nostre pene, pronto a prenderci per mano per rialzarci e farci camminare sul sentiero della vita. La nostra fede è una risposta all’amore che tu ci manifesti così come siamo, con i nostri stracci, la nostra sporcizia e le nostre piaghe.