Commento alla XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Dio ama i poveri, non ama la povertà intesa come privazione e miseria

– 10 ottobre 2021 –

«Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri»

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la  XXVIII domenica del Tempo Ordinario. La Sapienza per guadagnare il Regno. La sequela di Cristo è impegnativa, ma porta libertà e conduce alla vita piena. La prima lettura (libro della Sapienza), dice che prudenza e sapienza sono doni gratuiti di Dio, a partire dai quali si possono raggiungere tutti i beni. La seconda lettura (Lettera agli Ebrei), rivela che, in una società che privilegia solo il possesso e le cose, il cristiano, chiamato a seguire il Cristo povero e a mettere in pratica la sua Parola di salvezza, deve saper usare i beni con saggezza e distacco. Nel vangelo, il giovane ricco non ha il coraggio di seguire totalmente Gesù che lo chiama, perché legato alla vita di prima a tale incontro e alle proprietà che dovrebbe lasciare per seguire il Maestro. A partire da ciò, Gesù ci aiuta a comprendere come il lasciare e donare i beni agli altri per seguirlo apre un orizzonte di senso nuovo nella propria esistenza, che fa nascere relazioni inattese con il prossimo, porta a guadagnare il centuplo su questa terra, fino ad ereditare la vita piena del Regno futuro. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la fiducia di non attaccare il cuore ai beni materiali.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Gesù, non sappiamo molto di quell’uomo che ti corre incontro e si getta ai tuoi piedi, ma il gesto che compie e le parole che dice ce lo rendono subito simpatico. Ecco uno che esprime con entusiasmo un desiderio profondo che lo abita: «avere in eredità la vita eterna». Ecco uno che sembra disposto a tutto pur di assicurarsi un bene superiore che solo tu puoi offrirgli. Sembra di assistere a una chiamata travolgente, all’inizio di un percorso straordinario, del resto, con questi presupposti… La storia, invece, ci riserva un finale del tutto inaspettato: quell’uomo si fa scuro in volto e se ne va via rattristato. Che cosa ha cambiato in poco tempo il suo umore, il suo stato d’animo? La tua richiesta, Gesù, di lasciare tutto, di vendere quello che possiede e di darlo ai poveri. No, non si aspettava una condizione così dura. Era disposto ad aggiungere qualcosa al suo carnet di meriti: qualche preghiera, un esercizio di ascesi, un digiuno, una pratica devota, ma la scelta che gli poni davanti lo spiazza completamente. Vorrebbe dire rinunciare a tante sicurezze, a tanti agi, per mettersi completamente nelle tue mani, per affidarti la sua esistenza.