Commento alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo'' - il  Dolomiti

– 17 ottobre 2021 –

«Concedici di sedere […] uno alla tua destra e uno alla tua sinistra»

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la  XXIX domenica del Tempo Ordinario. «Servire» è il fondamento del Regno. Cristo dimostra il suo amore per noi servendo tutti e donando se stesso. La prima lettura (Is 53) mostra come persecuzioni e sconfitte del Servo del Signore, sopportate in silenzio, sono intercessione ed espiazione per l’umanità: le sue piaghe risanano. La seconda lettura (Lettera agli Ebrei) rivela che in Gesù abbiamo un sommo sacerdote grande presso Dio, incarnazione salvifica del Servo del Signore fino al dono della sua vita per noi. Il vangelo secondo Marco narra il colloquio di Giacomo e Giovanni con Gesù per avere “i primi posti” nel regno di Dio, provocando l’indignazione degli altri discepoli. Da qui nasce l’insegnamento del Maestro sul regnare e il servire nell’ottica del Regno. La vera grandezza s’identifica con il servire, sull’esempio di Gesù, sacerdote innocente di Dio, affinché anche noi possiamo imparare a servire con lealtà fratelli e sorelle. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la capacità di scegliere il servizio e rifiutare gli onori.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Stanno con te da tanto tempo, Gesù, ti seguono da tre anni, eppure non rinunciano ad escogitare un tiro mancino pur di assicurarsi i posti più importanti. Decisamente non si accontentano di appartenere al gruppo dei Dodici, di condividere la tua missione, di aver ricevuto i tuoi stessi poteri. No, sognano la gloria, desiderano il potere, bramano essere ai posti di comando. Mentre tu annunci la sofferenza terribile che ti attende al momento della passione, quei due pensano a tutt’altro, a se stessi, a realizzare i propri progetti, a scapito degli altri. Che brutta figura, Gesù, davanti a te e nei confronti degli altri apostoli! Ma anche l’indignazione di questi ultimi non depone tanto a loro favore. Dimostra che anch’essi si propongono lo stesso obiettivo e si sentono defraudati dalla manovra dei due. A distanza di duemila anni, tuttavia, dobbiamo riconoscere che le cose fanno tanta fatica a cambiare. Nella società come nella chiesa c’è ancora tanta voglia di carriera, non si rinuncia a qualche sgomitata e neppure a qualche sgambetto pur di raggiungere il proprio fine. Sì, farsi servi, Gesù, proprio come te, accettare di donarsi agli altri, occupando gli ultimi posti, non è facile.