– 5 Settembre 2021 –
Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XXIII domenica del Tempo Ordinario. «Essere aperti» alla Parola che salva. Il Signore «fa bene ogni cosa» (Mc 7,37): aiuta tutti coloro che ricorrono umilmente a lui. Isaia (prima lettura) offre un vero incoraggiamento, perché Dio viene a salvare la vita di ognuno, a guarire infermità corporali e spirituali. Per la Lettera di Giacomo (seconda lettura), la redenzione è un dono da accogliere con gioia e che chiama a diffonderlo intorno a sé. Nel vangelo Gesù in terra pagana (della Decapoli) guarisce un sordomuto, con gesti e parole entrati nel sacramento del battesimo, e che mettono in evidenza, oggi come allora, il significato permanente del miracolo. Le persone lodano Dio, accolgono e annunciano i gesti salvifici compiuti da Gesù, anche oltre i propri confini. Tutti siamo sordi alla voce di Dio e alle esigenze dei fratelli, incapaci di dialogo con lui e con loro. Gesù però ci può guarire: la redenzione è per tutti. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo a Dio la solidarietà che illumina il cammino e consegna parole nuove al cuore.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Quante persone, Gesù, sono isolate, chiuse in se stesse, quasi murate nella loro incapacità di allacciare e di conservare relazioni. Quante persone, Gesù, non riescono ad entrare in rapporto con quelli che vivono loro accanto perché non riescono ad ascoltare, né a pronunciare parole che fanno bene al cuore di chi le intende. Quante persone, Gesù, non ce la fanno proprio a costruire relazioni autentiche perché vittime della loro superficialità, perché abitate dall’effimero, dalla chiacchiera, dalla volubilità. Ascoltare e parlare non sono due operazioni qualsiasi: solo attraverso di esse è possibile entrare in comunione con gli altri, rompere la scorza che ci separa e raggiungere la profondità dell’anima. Ascoltare e parlare sono anche due azioni determinanti per entrare in comunione con Dio. Quanti equivoci nascono quando rovesciamo su di Lui tanti nostri discorsi e non siamo disposti ad ascoltarlo mentre ci parla! Signore Gesù, guarisci ognuno di noi dalla sordità e dal mutismo e donaci la gioia di rapporti significativi con Dio e con i fratelli.