– 16 Maggio 2021 –
«Imporranno le mani ai malati e questi guariranno»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la solennità . Il mandato del Risorto. La liturgia della Parola di questa domenica mette l’accento sul carattere missionario che trapela nell’evento dell’ascesa del Signore risorto al cielo. Nella prima lettura, i discepoli, che fissano il cielo, in realtà sono chiamati a divenire testimoni del Risorto. Il dono dello Spirito, promesso da Gesù, li guiderà «fino ai confini della terra». Similmente, l’apostolo Paolo, nella seconda lettura, interpreta l’ascesa al cielo come compimento della storia di colui che è disceso per essere «pienezza di tutte le cose». Lo storia di Gesù, quindi, è per questo origine dei diversi carismi e diversi ministeri, al servizio di tutta la comunità cristiana e suscitati dall’unico «Dio e Padre di tutti», con l’obiettivo di custodire l’unità e la pace della chiesa. Questo stesso carattere missionario, infine, si evidenzia anche nel brano del vangelo. Nella cosiddetta seconda finale del Vangelo di Marco Gesù prima di ascendere al cielo invia i propri discepoli a proclamare il suo Vangelo, affinché sia per tutti fonte di salvezza. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la vera presenza del Risorto che porta a vincere ogni ingiustizia e povertà.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – È il momento di partire, di portare dovunque il tuo Vangelo, il bene prezioso che hai affidato alla loro voce e alle loro mani. Sì, Gesù, perché la missione che hai loro affidata non consiste nel ripetere solo belle parole, pur consolanti e cariche di speranza. Tu continui ad agire con loro e confermi il loro annuncio con i segni che l’accompagnano. Il male ha i giorni contati: il suo potere devastante deve battere in ritirata davanti ad una Parola che libera, spezza le catene che tengono prigionieri, fa assaporare una pace sconosciuta. Tu, Gesù, metti sulla loro bocca linguaggi nuovi, ripuliti, purificati dall’ostilità e dall’arroganza, dall’egoismo e dall’avidità, dalla superbia e dalla durezza. Così il dialogo non trova più ostacoli e la comprensione supera ogni barriera. E anche tutto ciò che inquina i cuori, che li avvelena, li intristisce, viene sottoposto all’antidoto della generosità e della compassione. Tu, Gesù, non esiti a trasmettere anche il tuo potere di guarire da ogni malattia, da ogni handicap che blocca ed amareggia, che mette a dura prova l’esistenza.