– 2 Aprile 2021 –
«Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la Passione di nostro Signore Gesù Cristo. La liturgia ci invita a celebrare il passaggio del Risorto attraverso la morte: non il lutto, né una pietà dolorista, ma la vittoria sul peccato e sulla morte. Accogliamo dunque la gloria della croce che si irraggia sul mondo. «La tua croce, o Cristo, è la sorgente di ogni benedizione»: così si esprimeva papa Leone Magno nella sua omelia sulla Passione. Quando pronunciava queste parole, non esisteva ancora una liturgia particolare del Venerdì santo. Esse, tuttavia, ci offrono una testimonianza forte sul modo in cui la tradizione cristiana da sempre ha considerato la croce di Cristo: essa rivela la gloria e la potenza redentrice del Signore, la sua autentica regalità. Essa viene contemplata dai cristiani che vedono brillare la luce della Pasqua. Riuniti attorno ad essa, essi non piangono su un morto, ma adorano il vincitore della morte. Per questo il Venerdì santo non è un giorno di lutto, ma la celebrazione dell’amore infinito che Dio ha manifestato al mondo attraverso la Passione del suo Figlio. Per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la nostra umanità redenta dalla sua croce.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – La missione che il Padre ti ha affidato, Gesù, l’hai portata a compimento. Hai condiviso in tutto e per tutto la nostra condizione umana, senza nessun privilegio, al punto da essere chiamato “il figlio del falegname”. Hai rivelato al mondo l’amore di Dio, piegandoti sulle miserie di tanta gente curva sotto il peso di una malattia, di un handicap, di un senso di colpa. Hai rialzato, richiamato alla vita, ridato fiducia e speranza ai piccoli e ai poveri della terra. Hai sottratto al potere del male coloro che non ce la facevano ad uscire, con le loro forze, dal gorgo oscuro in cui erano scivolati. Pur di difendere il volto del Padre, di liberarlo da tante maschere, non ti sei sottratto ai conflitti con le autorità religiose del tuo tempo. Per tutto questo hanno deciso di fartela pagare, una volta per tutte, di farti passare per un bestemmiatore, per un ribelle al potere di Roma, per un agitatore di popolo e ti hanno condannato alla croce. Ora che sta per arrivare il momento della morte tu consegni lo spirito al Padre tuo perché la tua missione è compiuta. Ora la tua vita è nelle mani del Padre