Commento alla Solennità di Pasqua – Anno B

PASQUA/ Il bello di “toccare” con mano la Grazia del Risorto

–  4 Aprile 2021 –

«Allora entrò anche l’altro discepolo […] e vide e credette»

 

INTRODUZIONE

G. –  Celebriamo oggi la solennità di Pasqua. È risorto: testimoni della gioia. «Cristo è realmente risorto». Oggi nel mondo risuona quel solenne annuncio di gioia in grado di portare speranza in un mondo segnato dalla disperante e ancora presente esperienza della pandemia. È questa realtà che Pietro, nella prima lettura, è chiamato a testimoniare davanti ai fratelli. È un mistero che non può essere taciuto, ma che interpella il destinatario e lo manda in missione. L’annuncio pasquale trasforma la nostra vita, ci invita a cercare «le cose di lassù» (seconda lettura) e rendere conforme la nostra vita a immagine del Cristo. La Pasqua, come ci racconta Giovanni (vangelo) non è un’evidenza che si impone, ma un evento che lascia dei segni da interpretare. Dalla paura e dallo smarrimento di fronte all’ignoto, «non sappiamo dove l’hanno posto», passiamo alla sorpresa e alla gioia della Pasqua, che nasce dalla sequela di tutta una vita e da uno sguardo capace di cogliere i segni del Risorto: «e vide e credette». il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19 ricordiamo che l’accesso in chiesa è consentito solo nei posti a sedere indicati e con la mascherina ben posizionata sul volto per tutta la durata della celebrazione.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la forza rinnovatrice della Pasqua che ci permette di vincere ogni povertà ed esclusione.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – È ancora buio, Gesù, quando Maria Maddalena si reca al tuo sepolcro. Non ci sono solo tenebre all’esterno, c’è oscurità anche dentro al suo cuore, sconvolto dalla tua morte e ora dall’impossibilità di piangere su un corpo senza vita. Così si fa strada un’ipotesi, quella che appare la più plausibile: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Così Pietro e l’altro discepolo corrono per vedere cos’è accaduto, e trovano i teli e il sudario, posati all’interno, in bell’ordine. Ed è a questo punto che il più giovane, lui che era giunto per primo alla tua tomba, arriva anche per primo alla fede. Era rimasto ai piedi della croce assieme a Maria, la madre tua, ti aveva visto morire, consegnare lo spirito al Padre. Ora avverte che non poteva finire così, che il tuo amore non poteva venir sconfitto dalla morte. E il suo cuore si apre un po’ alla volta alla fiducia e alla speranza. Le Scritture si compongono come le tessere di un mosaico e c’è la certezza finalmente di poter incontrarti ancora perché sei risorto, sei vivo.