– 3 Aprile 2021 –
«Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui»
INTRODUZIONE
G. – Per antichissima tradizione questa notte è “in onore del Signore” e la veglia che in essa si celebra commemorando la notte santa in cui Cristo è risorto è considerata come “madre di tutte le sante veglie”. In questa notte infatti la chiesa rimane in attesa della risurrezione del Signore e la celebra con i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Da sempre la celebrazione della Pasqua si svolge di notte. Agli inizi era una semplice riunione di preghiera che si concludeva con la frazione del pane e l’agápē fraterna, preceduta da un digiuno di uno o più giorni. La Veglia pasquale si sviluppa in seguito integrando il rito del battesimo, l’ufficio del lucernario e quindi il fuoco nuovo e la processione della luce. Solo progressivamente questa Veglia si è arricchita di senso. In origine la celebrazione nella notte si imponeva perché i cristiani non erano liberi di consacrare del tempo per riunirsi durante la giornata. Se oggi basta un gesto meccanico per avere tutta la luce che si desidera, un tempo l’accensione delle lampade la sera era un rito: lo si seguiva con attenzione e con gioia, soprattutto quando, per un banchetto o una festa, si accendevano molte lampade. I cristiani vedevano in questa luce, che vince le tenebre, un simbolo di Cristo: «Luce gioiosa della gloria eterna del Padre, santo e benedetto Gesù Cristo!». Questo rito, naturalmente, ha assunto una maggiore solennità nel quadro della grande notte, illuminata dal Cristo risorto. Lo esplicita con forza l’annuncio della risurrezione, l’Exsultet. Partecipiamo con tanto ardore e viviamo ogni gesto, canto, parola e segno perché realmente in noi si riversi la grazia del Cristo risorto. Questa celebrazione viene vissuta tenendo conto di tutte le indicazioni per il contenimento della diffusione del virus Covid-19 e trasmessa tramite i social. Si chiede a chi vi prenderà parte da casa di creare il giusto clima spirituale e ad evitare qualsiasi tipo di distrazione.
GRANDE DOSSOLOGIA
G – Durante il canto del Gloria don Francesco accenderà le candele dell’altare. È la gioia della Pasqua, la luce del Risorto. Gli strumenti musicali e le campane che hanno smesso di suonare la sera del Giovedì Santo si uniscono alle nostre voci nell’inno di lode. Questo momento segna il passaggio alla nuova alleanza compiuta totalmente nel mistero pasquale del Cristo crocifisso, sepolto e risorto.
CANTO DELL’ALLELUIA
G – Dopo i giorni della Quaresima ritorna il canto dell’acclamazione pasquale per eccellenza: Alleluia, lodate Dio! Il silenzio dell’attesa viene squarciato da questo canto che esprime la gioia della risurrezione. Il Signore della vita è vivo e presente in mezzo a noi.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Giunti alla quarta parte della Veglia pasquale, la Liturgia Eucaristica, abbiamo la possibilità di passare dal segno alla realtà: l’annuncio della Pasqua si realizza in noi con l’Eucaristia. Con il pane, il vino e il cesto della solidarietà presente in ogni parte della città offriamo al Signore la nostra vita segnata dalla gioia della Risurrezione.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – O notte misteriosa, in cui la morte e la vita si affrontano in un tremendo duello, notte in cui la forza dell’amore vince lo scontro decisivo e segna la svolta della storia. O notte felice, che disperdi ogni paura, che rompi il cerchio della rassegnazione, che sottrai i figli di Adamo alla disperazione e all’angoscia e apri un futuro nuovo a tutti coloro che accolgono il Vangelo del Signore Gesù. O notte di grazia, che spalanchi le porte del paradiso a tutti i piccoli e i poveri della terra, a coloro che si riconoscono peccatori e invocano la misericordia di Dio. O notte di luce, che spazzi via le tenebre e rischiari il percorso dei figli di Dio, notte che ardi come un fuoco e riscaldi i cuori induriti dall’avidità e dall’egoismo, restituendoli al calore di una vita percorsa dalla bontà. O notte della Pasqua, in cui risuona l’annuncio che sfida i secoli e trasforma l’umanità, avviandola verso un traguardo inatteso, verso i cieli nuovi e una terra nuova.