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“Sii l’espressione della bontà di Dio!”
Carissimi,
lo scorso anno con l’inizio del mese di marzo ci preparavamo a celebrare la missione parrocchiale in ricordo del centesimo anniversario per l’elezione della nostra chiesa a parrocchia. Allora scrivevo che questa sarebbe stata una preziosa occasione sia di fede sia di cultura che avrebbe interessato tutta la Comunità. Con tanto entusiasmo iniziammo l’avventura, mossi dallo Spirito Creatore che soffio nei nostri cuori tanti propositi. Colti, poi, con estrema violenza dall’azione della pandemia da Covid-19 ci ritrovammo chiusi in casa privati di tutto e di tutti. Nessuno immaginava che cosa si stava preparando e come avremmo reagito. È trascorso un anno e, nonostante tutto, ci siamo attaccati a Dio invocandolo nella nostra vita, lui Figlio dell’Altissimo, povero tra i poveri veniva a dimorare tra noi con la sua maestà, veniva, e viene per essere la luce degli uomini e la speranza oltre ogni speranza. Agli occhi di un attento lettore della storia potrebbe sembrare che quanto proposto non si sia realizzato invece, con gli occhi della fede e a distanza di un anno seppur con le stesse difficoltà, possiamo dire che abbiamo vissuto una missione che è iniziata e non si è mai più fermata perché nella difficoltà abbiamo riscoperto Dio infinitamente meraviglioso. La missione, quindi, è stata la conquista di ogni parte di noi e la capacità di affidarci a Lui in maniera sempre più autentica, forte ed unica. Il mese di marzo ci vede protagonisti anche nella riflessione sulla figura di S. Giuseppe. Papa Francesco, in occasione dei 150 anni da quando Pio IX decretò S.Giuseppe patrono della Chiesa universale, ci propone, scrivendo la Patris corde, la forza, la fiducia e la determinazione di questo grande Santo. Guardando a lui e riscoprendo la sua vita ci prepareremo a vivere la Santa Pasqua in maniera diversa ma, comunque, uniti e in presenza. Ripartiamo rinnovati da questa quaresima e lasciamoci conquistare da Dio per vivere la sua grandezza e meraviglia. Un forte abbraccio a tutti voi miei prediletti e assicurandovi la costante preghiera vi sono accanto sempre e in qualsiasi modo sperando di continuare ad essere il sale e la luce di questa nostra comunità e diciottesima frazione della Città. Vostro
don Francesco, parroco.