Commento alla IV Domenica di Avvento – Anno B

IV domenica di Avvento – Anno B – Ufficio per la Liturgia
– 20 Dicembre 2020 –
«Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te»
INTRODUZIONE

G. – L’annunciazione, Dio prende dimora. La 4a domenica di Avvento ci colloca, ormai, nell’imminenza del Natale. «Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il giusto» risuona l’antifona, richiamando l’invito rivolto a Dio nella 1a domenica di Avvento a squarciare i cieli e a scendere. Anche oggi non sarà proclamato il vangelo di Marco, bensì quello di Luca, giacché, per antica tradizione, in questa domenica viene posta al centro la figura di Maria, della quale Luca ci offre un’ampia caratterizzazione. Nel racconto dell’annunciazione viene prefigurato il regno del Messia che non avrà mai fine. Anche a Davide, come ascolteremo nella prima lettura, Dio aveva promesso un erede per sempre, una discendenza stabile, e tale promessa viene ricordata e cantata dal salmo responsoriale, perché il Signore ha mantenuto la sua parola. L’Avvento ci ricorda la fedeltà e la misericordia di Dio, tanto grandi da svelare per noi «un mistero taciuto per secoli eterni», come ci dice la seconda lettura, solo perché noi giungessimo alla fede. Alle soglie del Natale, concludiamo l’Avvento contemplando come Dio abbia scelto sapientemente collaboratori umani, come Davide, i profeti o Maria, per rivelare il suo progetto segreto su ciò che ha in serbo per l’umanità. In osservanza alle disposizioni anti Covid-19 si ricorda che ci si può sedere solo nei posti indicati e indossando la mascherina ben posizionata su naso e bocca.

 

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la certezza di saper servire senza strumentalizzare i doni, le persone e le situazioni.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Con te, Gesù, l’antica promessa, fatta al re Davide, diventa finalmente realtà. Ma le strade decise da Dio sono ben diverse da quelle immaginate dagli uomini. La giovane donna prescelta per essere tua madre non abita a Gerusalemme, la capitale, ma in uno sperduto villaggio della Galilea. Non appartiene alla nobiltà o a un’importante famiglia di sacerdoti, ma è fidanzata con un artigiano, Giuseppe. A lei viene portato un annuncio che le cambierà la vita e nello stesso tempo trasformerà una volta per tutte la storia del genere umano. Ma nell’istante in cui viene raggiunta dalla proposta inattesa di Dio, nel momento in cui la si invita a rallegrarsi, a gioire perché Dio l’ha colmata di grazia, che cosa può percepire Maria del futuro che le sta davanti? Eppure mette la sua esistenza nelle mani dell’Altissimo, accetta di essere abitata dall’azione dello Spirito senza mettere condizioni, senza chiedere reti di protezione, senza domandare ulteriore luce: «Avvenga per me secondo la tua parola».