Commento alla II Domenica di Avvento – Anno B

Aforismi sul cammino | Poeti & Scrittori

– 6 Dicembre 2020 –

«Vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto»

INTRODUZIONE

G. – Chiamati alla conversione. Il tempo dell’attesa è anche tempo della consolazione, perché fondato sulla certezza che il liberatore di Israele sta tornando, su una via che ciascun uomo, ora come allora, è invitato a preparare e spianare: lo dice nella prima lettura il profeta al popolo in esilio, per rinsaldare i cuori affranti e scettici. Lo grida anche Giovanni Battista nel vangelo, nel primo episodio narrato dall’evangelista Marco, per spianare la strada al protagonista del racconto, il più forte, il detentore del diritto vero: Gesù di Nazaret, Messia e Figlio di Dio. Per questo nel salmo invochiamo la misericordia di Dio, perché ci doni di sperimentare profondamente questa consolazione e contemplare il meraviglioso “nuovo” che sta preparando per noi, e che sarà ben diverso da questo nostro mondo, destinato a passare con tutti i suoi limiti e le sue fragilità. Dio sta creando nuovi cieli e una terra nuova, dove abiterà la giustizia (seconda lettura). In osservanza alle disposizioni anti Covid-19 si ricorda che ci si può sedere solo nei posti indicati e indossando la mascherina ben posizionata su naso e bocca.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la capacità di cambiare vita e donarla ai meno fortunati.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Ci sono momenti della nostra vita in cui ci pare di essere in un vicolo cieco, in una strada senza via d’uscita. Imbottigliati nella nostra sofferenza, lacerati dai nostri errori, portiamo il peso degli sbagli commessi e la sensazione dolorosa di aver tradito la tua amicizia. Ed è con sorpresa che scopriamo di non essere abbandonati a noi stessi, ai nostri peccati, alla nostra debolezza. Tu, Signore Gesù, ci vieni incontro, ci raggiungi nel nostro smarrimento, porti consolazione e misericordia nella nostra esistenza frantumata. Ma ci chiedi anche di fare la nostra parte, di liberarci da tutto ciò che impedisce il nostro incontro con te, di prepararti un cuore disposto a cambiare, di smussare gli ostacoli più significativi: il nostro orgoglio, una pigrizia inveterata, l’ostinato attaccamento a comportamenti che rovinano i nostri giorni. È la voce del Battista, oggi, che grida l’annuncio della tua venuta ed esorta a raddrizzare i sentieri storti dell’avidità, dell’egoismo, della superbia, a colmare i burroni provocati dal privilegio e dall’ingiustizia, dall’insensibilità e dalla vendetta, perché tu possa arrivare e trasformarci.