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”E’ tempo di fidarsi di Dio”
Carissimi,
per questo nuovo anno pastorale ho deciso, come tema, di riprendere l’espressione usata da Papa Francesco in piazza S. Pietro il 21 aprile 2020: “siamo tutti sulla stessa barca”. Una frase che richiama battezzati e non a sentirsi parte di un progetto di vita con una responsabilità grande. La pandemia non deve restare nei ricordi di un brutto periodo ma ci deve aiutare a capire l’importanza della vita e ad avere più fiducia in Dio che mai ci punisce e sempre ci aiuta. Per questi motivi ho deciso di riportare nella mia consueta lettera mensile uno scritto che ci ricorda quei giorni difficili e la forza del Signore sgorgata dall’Eucarestia. La stessa che ora, come Comunità, siamo chiamati a sperimentare nelle giornate Eucaristiche che precedono l’inizio del nuovo anno pastorale, un anno che ci deve vede protagonisti e MAI PIU’ spettatori. Buon cammino!
don Francesco, parroco.
“In una piazza San Pietro vuota e lucida di pioggia, in un silenzio che echeggiava milioni di preghiere e un bisogno universale di speranza, si è posato lo sguardo del mondo. Alla voce emozionata di Papa Francesco si è unito il respiro affannoso della terra, in ansia per la pandemia che in questo tempo di Quaresima sembra adombrare e sospendere il futuro. A partire dalle ore 18.00, l’universalità della preghiera e l’unità spirituale hanno dato un timbro corale alle speranze del popolo di Dio, con Francesco solo a incarnare in modo plastico l’essenza del ruolo di “Pontefice”, di ponte tra la terra bisognosa di risposte e il cielo a cui chiederle. Un’umanità provata ma protesa a Dio ha vissuto questo straordinario evento, trasmesso in diretta mondovisione da Vatican Media, attraverso i mezzi di comunicazione. E ha ascoltato la Parola di Dio con le immagini che lentamente mostravano, alternandole, due “icone” sacre care a Roma e, grazie al Papa, diventate note a ogni latitudine, quella della Salus populi romani, da sempre venerata in Santa Maria Maggiore, e il crocifisso ligneo della chiesa di San Marcello al Corso, che protesse l’Urbe dalla “grande peste” e davanti al quale Francesco si è inginocchiato il 15 marzo scorso. Un Crocifisso che per l’angolatura delle riprese contro la pioggia è parso talvolta piangere e condividere il lutto di tanti sul pianeta”.