Commento alla XV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

12 lug

– 12 Luglio 2020 –

«Egli salì su una barca e parlò loro di molte cose con parabole»

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XV domenica del tempo ordinario. L’efficace parola di vita. I testi della liturgia di questa domenica ci propongono di riflettere sulla forza, spesso invisibile, contenuta nel seme. È come se il Signore, attraverso il profeta Isaia e l’evangelista Matteo, ci chiedesse di pensare al mistero della natura che fa il suo corso, rivelando in sé i misteri del Regno. Il profeta Isaia con un esempio tratto dalla campagna, accosta la pioggia e la neve alla parola salvifica di Dio. Quel movimento dell’acqua, che dal cielo scende alla terra per fecondarla, per poi tornare nuovamente al cielo, assomiglia all’effetto che la parola di Dio provoca. La lettera ai Romani, potrebbe essere vista come l’attesa di quel frutto. Tutta la creazione – secondo l’apostolo – è stata sottoposta alla «caducità» e questo per volere di colui che l’ha sottomessa. E che cosa fa nel tempo? Attende di essere liberata, come la donna che, partorendo, dà la vita al bambino. Essa si “libera” perché lo dà alla luce e nello stesso tempo fa sbocciare una nuova vita. Infine il brano del vangelo dà inizio al discorso in parabole di Gesù (Mt 13) e ci presenta la parabola del seminatore e la sua spiegazione, con un intermezzo sul «perché» Gesù parli in parabole. Gesù parla alle folle e dice loro molte cose in parabole e la prima che racconta trae spunto anch’essa dai campi, dalla natura, dalla forza del seme che sfida i vari terreni ma, quando incontra la terra buona, si esprime in tutta la sua pienezza. In osservanza alle disposizioni anti Covid-19 si ricorda che ci si può sedere solo nei posti indicati e indossando la mascherina ben posizionata sul naso e bocca.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in ogni negozio della Città offriamo al Signore la parte buona che genera condivisione.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Tutto comincia – è vero – con l’ascolto; tutto parte dalla tua Parola che annuncia un Dio che prende a cuore le sorti dell’umanità e, proprio per questo, entra nella nostra storia, per cambiare la nostra esistenza, per trasfigurarla con il suo amore. In effetti, attraverso di te, Gesù, Dio ci raggiunge per offrirci guarigione e pace, misericordia e pienezza di vita. Ma la tua Parola non ha nulla di magico, non fa tutto da sola, a prescindere da noi. Come il seme, deposto nella terra, produce frutto solo se trova un terreno buono, così la tua Parola ha bisogno di essere accolta nel profondo, di essere presa sul serio, di diventare il punto di riferimento dei miei giorni, delle mie scelte. È decisivo, allora, che non venga esposta al rischio di essere subito portata via o soffocata da mille preoccupazioni ritenute più importanti o bruciate dalla mancanza di autentica determinazione. E tuttavia dobbiamo anche ammettere che non dipende tutto da noi, dai nostri sforzi e dai nostri calcoli. Quando offriamo un terreno buono il raccolto è decisamente sorprendente, molto al di là delle nostre attese.