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“Fede è… vedere la luce con il cuore quando con gli occhi vedi il buio!”
Carissimi,
in questi ultimi giorni di maggio, un anno fa, eravamo intenti a definire i dettagli della nostra festa patronale e del Centesimo anniversario di elezione a parrocchia della chiesa. La nostra futura Frazione, come da qualche anno è ormai tradizione, in questo periodo veniva addobbata con le scenografiche luminarie e, con la Novena, si preparava spiritualmente ad accogliere per le nostre strade la miracolosa icona di Maria SS. Incoronata del Rovo. Quest’anno, purtroppo, ci ritroviamo fermi in una incerta fase di riapertura dopo la prima ondata di Coronavirus che ha travolto le nostre vite portando via anche persone della vicina Passiano. A questa fase di chiusura e di apprensione sanitaria, si aggiunge la preoccupazione per il futuro, per la salute e per l’economia. Non sappiamo cosa ci aspetta ma speriamo che il mondo possa riprendersi da questa assurda tragedia e ritornare a sperare, costruire e gioire. In questo momento storico così difficile è impossibile celebrare in grande stile, come gli altri anni, la nostra festa in onore di Maria sia perché le misure di contenimento non lo consentono sia perché, pur potendo, non ci sarebbe la serenità, la spensieratezza e la forza che la nostra festa riflette e richiede. Per noi Comunità cristiana, festeggiare l’annuale ricorrenza della Madre di Dio, significa “esplodere” nella gioia e mostrare la crescita umana, spirituale e sociale raggiunta durante tutto l’anno pastorale vissuto. Festeggiare Maria, dopo anni di abbandono, disattenzioni e negligenze varie, per noi tutti non significa solo mostrare un appuntamento con la nostra tradizione, una sorta di saluto alla bella stagione o una immancabile tappa che unisce liturgia, spettacolo e, perché no, promozione del territorio ma, si intende, rompere gli schemi, spezzare la monotonia mostrare tutta la bellezza e la particolarità di questa terra benedetta di Dio. Quest’anno da giugno a luglio Santa Maria del Rovo non sarà caotica e frizzante come gli altri anni, ma questo non significa che smetteremo di lavorare, programmare, pregare, affidarci a Maria e a S. Martino V. che, a maggior ragione in un periodo buio come questo, continueranno a indicarci la strada verso l’Altissimo, intercederanno per noi e ci proteggeranno dal male. Come segno di ringraziamento per lo scampato pericolo dall’infezione da Covid-19, eccezionalmente ho deciso che, dal 13 al 14 giugno, l’Icona di Maria venga spostata dal suo trono marmoreo e posta, per l’ostensione ai fedeli, nel presbiterio. La festa patronale, come già detto, non si vestirà di luci e colori ma indossare la veste della solidarietà. Per questo, chi vorrà, potrà ugualmente portare in chiesa la sua offerta che sarà destinata alla Caritas Diocesana per la realizzazione della Cittadella della Carità e l’Emporio solidale. L’anno prossimo torneremo a festeggiare anche con i segni esterni i nostri Santi Patroni e la Comunità, nella speranza di poter illuminare il nostro territorio con le luci colorate, i suoni festanti e pregando insieme. A tutti rivolgo l’augurio più affettuoso, sentiamoci ugualmente toccati da questo clima di festa, rimettiamoci in cammino con prudenza e determinazione, abbandoniamo lo stallo dove il Covid-19 ci aveva rilegato e torniamo a gridare viva Maria, viva S. Martino, viva Colui che c’è li donò. Vostro,
don Francesco