«Non abbiate paura!»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XII Domenica del Tempo Ordinario. Il giusto vivrà per la sua fede. C’è sempre un po’ l’equivoco che la missione sia un “andare”, un “dire”, un annunciare contenuti che abbiamo ricevuto. E, per molti aspetti, è proprio così. D’altra parte, la liturgia della Parola di questa domenica ci aiuta a riprendere in mano la nostra vita e a considerare come la “missione” sia la vita stessa dei credenti. Nella prima lettura il profeta Geremia prova angoscia per il fatto che la calunnia che sente attorno a lui («Denunciatelo! Sì, lo denunceremo») si trasforma in triste realtà. Persino i suoi amici sono pronti ad attendere la sua caduta, una specie di vendetta che lo vede umiliato e prostrato. Eppure, il suo cruccio è proprio quello di verificare come la sua condizione sia frutto di ciò che il Signore gli ha detto di annunciare. Se è così odiato è perché dice ciò che il Signore gli ha consegnato. Per questo la sua fede rimane salda e la paura per ciò che gli potranno fare i nemici non prende il sopravvento. Secondo le indicazioni contro la diffusione del Covid-19 si ricorda che non è possibile stare in piedi e sedersi vicini ma bisogna occupare il posto assegnato all’ingresso della chiesa. Per tutta la celebrazione va tenuta la mascherina ben posizionata sul viso, di non muoversi da posto per la comunione, al termine della messa di non uscire tutti contemporaneamente e che le offerte per la chiesa si possono lasciare nell’anfora in quanto momentaneamente non girerà il cestino per la questua. Cerchiamo di rispettare le indicazioni per la nostra e l’altrui salute.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in tutti i luoghi della nostra Città offriamo al Signore il desiderio di essere amore spezzati per tutti i poveri.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Riserviamo molta cura e molte attenzioni al nostro corpo, Gesù: ci difendiamo dalle malattie, interveniamo con prontezza davanti al più piccolo sintomo, non esitiamo a consultare medici e a sottoporci ad esami clinici. Purtroppo siamo molto meno preoccupati della salute della nostra anima: le facciamo mancare facilmente il nutrimento che la sostiene, cioè la tua Parola e i santi Sacramenti, non ci preoccupiamo eccessivamente se scelte sbagliate mettono a repentaglio il nostro benessere spirituale o se ci prendiamo brutte infezioni, abitudini nocive che riducono di molto la nostra vitalità cristiana. Ecco perché tu ci metti in guardia da un pericolo incombente, quello di perdere la propria vita, di sciupare la nostra esistenza a causa della nostra inettitudine, della nostra conclamata pigrizia. È vero: la fede non è un pacchetto che rimane inalterato anche se viene ignorato per mesi ed anni. Assomiglia piuttosto ad una pianta che ha bisogno di cure assidue, altrimenti, prima o poi, deperisce e muore. Gesù, non permettere che dimentichi quanto sia importante vigilare su me stesso, sulla mia anima.