«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre…»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la VI domenica di Pasqua. Essere testimoni di Cristo. La liturgia comunica ai fedeli come l’annuncio del Cristo debba passare dapprima attraverso un amore incondizionato nei suoi confronti, che si manifesti per mezzo della custodia dei suoi comandamenti, per poi ricevere il «Paraclito», lo Spirito Santo, che permetterà loro di essere realmente testimoni. La prima lettura narra della nascita della Chiesa in Samaria, nascita che procede dall’annuncio di Cristo e dalla discesa dello Spirito. Emerge un rapporto di collaborazione e fiducia tra la chiesa madre di Gerusalemme e la nascente comunità in Samaria: la parola del Vangelo e lo Spirito Santo superano le barriere culturali e le separazioni etniche. Dall’evento pasquale sgorga la speranza, da vivere come una responsabilità, poiché della prima i cristiani devono essere sempre pronti a rispondere a chiunque ne chieda loro ragione. Questo tema emerge dalla seconda lettura: in ogni ambito e momento della vita, tutti devono dare ragione di Colui a cui credono, di Colui che dà loro speranza. La responsabilità si manifesta attraverso la testimonianza da dare al mondo, testimonianza che diviene racconto, una narrazione di speranza. In osservanza alle disposizioni Governative e dei Vescovi italiani per il contenimento del COVID-19 (Coronavirus) la celebrazione di questa messa viene fatta in assenza di popolo e trasmessa in diretta tramite i social. Si chiede a quanti vi prenderanno parte di predisporsi spiritualmente creando il giusto clima di preghiera e di comunione spirituale.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in tutti i luoghi della nostra Città offriamo al Signore il desiderio di essere tutto in tutti.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Gesù, tu ci annunci un dono: lo Spirito della verità, colui che ci sostiene nel percorso quotidiano dell’esistenza. È lui la sorgente della nostra fiducia perché sappiamo che, qualunque cosa accada, non saremo mai smarriti e disorientati. È lo Spirito, infatti, il Difensore che nei momenti difficili dell’incertezza, della prova, del dubbio, della tentazione, ci fa ricordare le tue parole, ci mostra le tue scelte, ci mette per i sentieri da te tracciati. E ci difende da altre logiche che non hanno nulla da spartire con quelle del Vangelo, del mondo nuovo da te annunciato. È lo Spirito, infatti, il Consolatore, colui che ci induce ad accogliere comportamenti e decisioni improntati sempre all’amore, alla mitezza, alla compassione, alla fraternità, alla condivisione. Ed è questo Spirito di luce e di vita, che ci aiuta a districarci tra proposte complicate e diverse e a imboccare con risolutezza la via dell’onestà e del rispetto, del dono, del dialogo, della comprensione. Anche quando si rivela costosa, esigente, anche quando richiede sacrificio, anche quando, proprio per questo, si viene rifiutati o emarginati, perché solo quella via conduce alla risurrezione.