Commento alla Solennità di Pentecoste – Anno A

Solennità della pentecoste – Caritas Eusebiana

 – 31 Maggio 2020 –

 «Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo a loro.»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la solennità della Pentecoste. Lo Spirito di Dio rende nuova la terra. La Pentecoste celebra la terza Persona della Trinità: un dono che è lo stesso Spirito Santo. Nel vangelo lo Spirito si manifesta come forza escatologica che stabilisce la pace nella comunità e consente ai discepoli di rimettere i peccati: dapprima il dono è l’apparizione del Risorto che offre la pace, poi lo stesso Signore dona lo Spirito Santo, per mezzo del quale coloro che lo riceveranno potranno compiere la missione a loro affidata. Il terzo evangelista, nel libro degli Atti, narra la discesa dello Spirito Santo che si offre sotto forma di lingue di fuoco, condizione che permette agli uomini presenti di assistere a un evento mai visto fino a quel momento: a tutti coloro che erano nella casa è stato dato il potere di esprimersi per essere compresi da tutti gli astanti. Per il contenimento del COVID-19 (Coronavirus) la celebrazione di questa messa viene fatta in assenza di popolo e trasmessa in diretta tramite i social. Si chiede a quanti vi prenderanno parte di predisporsi spiritualmente creando il giusto clima di preghiera e di comunione spirituale.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà presente in tutti i luoghi della nostra Città offriamo al Signore il fuoco dell’amore che vince la povertà e l’indifferenza.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Vieni, Spirito Santo, soffio di vita capace di trasformare questa nostra umanità invecchiata precocemente a causa dell’egoismo e della paura, impegnata a costruire muri che separano e che difendono a qualsiasi costo le ricchezze dei popoli agiati dai poveri che bramano un futuro diverso. Vieni, Spirito Santo, a realizzare una nuova creazione: rendi teneri e compassionevoli i cuori induriti e quelli impermeabili a qualsiasi invocazione di aiuto, orienta le nostre intelligenze perché scoprano le strade di un benessere condiviso, di una giustizia più equa, di un riconoscimento sincero dei diritti di ognuno ad una vita liberata dalla fame, dalla penuria, dalla malattia, dall’oppressione. Vieni, Spirito Santo, a far risuonare ancora la parola di Gesù nei nostri cuori. Ridesta le coscienze assopite, rincuora coloro che tentano di costruire un mondo nuovo, ridona speranza a tutti quelli che stanno sacrificando l’esistenza a favore dei miseri e degli abbandonati. Risveglia nei discepoli il desiderio di una terra più bella e abitabile, in cui tutti si riconoscono come fratelli.