Commento Giovedì Santo In Coena Domini – Anno A

GIOVEDI SANTO – Oratorio Borgo Santa Caterina
– 9 aprile 2020 –

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi il giovedì santo nella commemorazione in cena domini. È il giorno della Cena del Signore con i suoi. Nel memoriale eucaristico la comunità cristiana accoglie il testamento del Signore: «fate questo in memoria di me». I segni del pane e del vino rimandano al dono di se stesso, da ripetere nella storia come contrassegno essenziale della sequela. Per questo la tradizione ha associato alla Cena il rito della lavanda dei piedi, a testimonianza dell’impegno di servizio che, nella fedeltà a Gesù, la Chiesa si assume. QUest’anno, vista la tremenda emergenza sanitaria che stiamo affrontando, vivremo l’inizio del sacro Triduo ancora più intensità, fede e speranza. Affidiamo al Signore Gesù questo tempo e gli chiediamo di saper restare con lui. Viste le indicazioni della Conferenza Episcopale per quest’anno non sarà compiuto il rito della lavanda dei piedi e non ci sarà l’altare della reposizione. Sempre per contenere la diffusione del Covid-19 questa celebrazione è svolta senza la presenza del popolo e trasmessa tramite i social. A tutti coloro che vi prenderanno parte ricordiamo di creare il giusto raccogliemnto e di partecipare in unione spiritale senza distrarsi.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà che in ogni angolo della nostra città in questo tempo di pandemia si sta riempiendo offriamo al Signore la forza della condivisione e dell’amore.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Hai deciso di andare fino in fondo e allora la tua vita non la difendi, non la custodisci, non la trattieni, ma la offri, la doni, la spezzi. Ti considerano il Messia, colui che viene con la potenza di Dio e si attendono che tu sconfigga le forze del male per instaurare il tuo regno. Sono pronti, Gesù, ad acclamarti come vincitore e a partecipare alla tua gloria. Non sono forse i tuoi discepoli, coloro che da tre anni stanno con te? Nessuno più di loro ti conosce e ti ama! E quindi non attendono che il momento della tua manifestazione, del tuo successo. Ma quello che tu fai, Gesù, è un’autentica doccia fredda, che spegne i loro ardenti entusiasmi. Ti metti a fare operazioni riservate agli schiavi perché umilianti: abbassarsi fino a terra, inginocchiarsi davanti a loro, lavare i loro piedi, detergerli dal sudore e dalla sporcizia e poi asciugarli con il panno, che fa da grembiale. Ma non sei tu il Maestro, il Signore, il Padrone dell’universo? A te non si addicono affatto le incombenze penose di un servo… No, quella sera non potevano capire che la tua missione era proprio quella del Servo che soffre per salvare la moltitudine.