Commento alla Solennità dell’Epifania – Anno A

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– 6 Gennaio 2020

 «Videro il bambino, si prostrarono e lo adorarono…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi l’Epifania, la manifestazione di Gesù. Dio offre salvezza a tutti. A cosa servirebbe la scoperta di un vaccino per il virus Ebola se non venisse divulgata? E a cosa servirebbe la nascita del Salvatore se nessuno la conoscesse? La festa dell’Epifania celebra questa manifestazione di Gesù al mondo, un mistero nascosto alle generazioni precedenti, ma ora reso noto a tutti nella sua portata universale, ma anche una realtà che mette in moto i popoli e che nel viaggio dei Magi trova un modello esemplare perché la ricerca del Re si chiude con l’offerta dei doni e il riconoscimento della sua dignità. La temporanea scomparsa della stella che ha guidato il loro cammino non ne interrompe la ricerca, che adesso si nutre della luce delle Scritture. Nella ricerca di Dio non siamo mai completamente al buio. Per motivi di sicurezza si ricorda anche di non fermarsi nei pressi delle vie di entrata e di fuga ma di occupare i posti disponibili partendo dalle prime file vicino all’altare.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la manifestazione della forza dell’amore contro le povertà.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Non sappiamo da dove venissero: oriente è un’indicazione generica. Ma certamente non erano ebrei e dal luogo in cui tu eri nato, Gesù, li separavano giorni e giorni di cammino. Non sappiamo neppure quanti fossero o quali fossero i loro nomi o la loro età. E tuttavia conosciamo l’essenziale: la domanda che si portano dentro e che li ha indotti ad affrontare i disagi e i pericoli di un lungo viaggio. È questo interrogativo l’inizio di tutto e la molla segreta della loro avventura: chissà quanti hanno visto nel firmamento la medesima stella, ma in quei magi essa ha destato il desiderio di incontrare la persona annunciata da quel fenomeno che li ha colpiti. Se raggiungono Betlemme, se arrivano a te, Gesù, è proprio per questa ragione. I capi dei sacerdoti e gli scribi possiedono da sempre la risposta e potrebbero trovarti con poca fatica, ma non c’è desiderio e quindi restano lì dove sono e, anche se tu sei vicino, non ti raggiungeranno. È vero: a Betlemme arrivano solo quelli che cercano, solo quelli che chiedono, solo quelli che bussano, poveri che attendono e che domandano la grazia di incontrarti.