Commento alla Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria – Anno A

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– 8 dicembre 2019 –

  «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria nella seconda domenica di Avvento. Il mistero del male è una realtà con cui l’umanità deve confrontarsi concretamente ogni giorno. Il ‘racconto delle origini’ cerca di spiegare questo che è fra i maggiori interrogativi che l’uomo si pone da sempre: da dove il male?, individuandone l’origine nella colpevole trasgressione della prima coppia umana alla volontà divina. Ma neppure da questo clima di infedeltà Dio si lascia disarmare nel suo progetto di amore e di vita. E nella storia della salvezza compare in modo stupefacente una figura femminile, Maria. Una donna, prescelta dall’eternità, pur nel turbamento dell’incomprensibile, accetta di (ri)portare a compimento il progetto divino di salvezza. In questa seconda domenica di Avvento ci aiutano a riflettere i ragazzi del 2 e 3 anno comunione presentandoci non una chiesa stanca, vecchia e pigra ma in cambiamento. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore tutto ciò che ci fa essere persone.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – La storia della salvezza, Gesù, è, prima di tutto una storia di grazia, un progetto d’amore. All’origine di tutto non ci sono uomini e donne che scoprono Dio e decidono di impegnarsi per lui. Ma c’è Lui che si fa avanti per primo, Lui che prende a cuore la sorte dell’umanità, Lui che mostra la volontà di tessere un rapporto di alleanza. All’origine di tutto non c’è un merito particolare da parte nostra, ma un’offerta totalmente gratuita e disinteressata, un’offerta di felicità, di pienezza, di pace. Alla Madre tua, Gesù, Dio ha chiesto di partecipare a un disegno d’amore troppo grande per essere compreso, troppo inedito per essere previsto, troppo bello per essere compiutamente scandagliato e capito. E lei, Maria, non si è tirata indietro, non ha posto condizioni, riserve: si è fidata totalmente e ha messo la sua esistenza nelle mani del Padre. Ma prima della sua risposta generosa c’è l’esperienza indicibile di una grazia che colma, che libera dalla paura, che porta gioia e pace nel cuore. È questa grazia la sorgente di una fiducia a tutta prova, che accetta di abbandonarsi senza chiedere garanzie, senza domandare rassicurazioni.