– 17 novembre 2019 –
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno… a causa del mio nome»
3° Giornata Mondiale dei Poveri
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XXXIII domenica del tempo ordinario. Mentre lo sguardo ammirato dei contemporanei di Gesù si sofferma sulla bellezza e sulla ricchezza del Tempio, gli occhi del Maestro si spingono più in là, ben oltre l’apparenza di strutture che, seppur importanti, sono comunque opere degli uomini. Lo sguardo di Gesù si estende alla storia nel suo insieme e, mentre da un lato scorge le sofferenze che attendono i suoi discepoli, dall’altro intravede un futuro pieno di speranza, quello stes-so futuro di cui i profeti avevano parlato, nel quale il giudizio di Dio decre-terà la fine dei malvagi e il premio dei giusti. Celebriamo oggi anche la Terza Giornata Mondiale dei Poveri. Uniti a tutta la Chiesa ci impegniamo ad essere quella speranza che mai delude e sempre tenda la mano a chi è più solo ed emarginato. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la speranza che non delude mai i poveri.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Tu sei stato chiaro con noi, Gesù: non ci hai promesso un tragitto trionfale, un’autostrada a quattro corsie da percorrere senza difficoltà alcuna, accompagnati dal plauso di tutti. Ci hai imbarcati su un battello che non procede a vele spiegate, sotto la spinta del vento del consenso. Non è facile la condizione di chi ha scelto di diventare tuo discepolo. Se prende sul serio il tuo Vangelo, se ti rimane fedele anche quando costa, se non cerca il compromesso facile… prima o poi sperimenta il sospetto, la calunnia, l’odio, il tradimento anche da parte di familiari e amici. Deve mettere in conto, dunque, la solitudine di chi va controcorrente, l’abbandono che conosce chi è considerato di volta in volta un ingenuo o un pazzo, un esaltato o un sognatore, ma anche l’amarezza e lo sconforto di chi si domanda se non ha sbagliato tutto… Ecco perché tu ci inviti alla fiducia: non dobbiamo sentirci abbandonati quando mettiamo in pratica la tua parola. Ecco perché tu ci chiedi la perseveranza: scegliere te non deve essere un fuoco di paglia, ma una decisione presa con serietà e rinnovata di giorno in giorno quando infuria la persecuzione e quando si rischia di essere sedotti dall’imbonitore di turno. La speranza dei poveri non sarà mai delusa sino a quando ci saranno persone capaci di compatire le difficoltà dei fratelli e mettersi in gioco per aiutarli. Donaci Signore energie sempre nuove affinchè mai il nostro cuore diventi insensibile e ripiegato su se stesso. Facci essere sempre speranza e concreto aiuto, facci essere amore per tutto l’anno.