«Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili…”»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la XXVII domenica del tempo ordinario. L’odierna liturgia della Parola sollecita i credenti a riscoprire il valore della gratuità, perché ciascuno, secondo la personale vocazione, viva amando autenticamente Dio e il prossimo, seguendo l’insegnamento di Gesù e obbedendo docilmente alla volontà del Padre. Così, se da un lato l’obbedienza non impedisce di rivolgere a Dio suppliche e domande, dall’altro lato essa richiede di essere pazienti e fiduciosi. Dall’attesa obbediente scaturisce il dovere della perseveranza, soprattutto nei momenti in cui si è tentati, o per comodità o a motivo dell’innata fragilità umana, di abbandonare la via di Dio e di cedere allo sconforto. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore l’impegno che nel quotidiano genera la vera ricchezza.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Vedi, Signore, in un modo o nell’altro abbiamo accumulato dei meriti davanti a te: abbiamo consacrato le nostre energie al tuo progetto, al sogno di Dio, ci siamo impegnati per costruire un po’ di giustizia e di solidarietà, abbiamo preso sul serio le tue parole e i tuoi consigli, non ci siamo sottratti ai richiami del tuo Vangelo e della nostra coscienza. Ecco perché ora ti parliamo con schiettezza, riteniamo di averne un po’ il diritto! Ci sembra che tu sottovaluti lo scoraggiamento che ci prende davanti all’ennesimo scandalo, all’ulteriore violenza, allo sberleffo prolungato di chi esibisce un vangelo nuovo di zecca e poi irride impunemente le tue parole. Avanti di questo passo perderemo prima o poi la voglia di rimanere onesti, di praticare la misericordia, di essere considerati malati di “buonismo”, di mostrarci accoglienti e generosi anche se c’è qualcuno che se ne approfitta… A noi sta a cuore vivere come dici tu, ma non possiamo più tollerare a lungo una situazione del genere! E tu che cosa ci rispondi? Tu ci chiedi di non accampare meriti, ma di fare la nostra parte con semplicità e umiltà.