Commento alla XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

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–  30 giugno 2019 –

 Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XIII domenica del tempo ordinario. In un’epoca in cui la definitività delle scelte di vita sembra fare tanta paura, la parola di Dio che risuona nella liturgia assume il valore di una forte provocazione. Gesù chiama a seguirlo in maniera radicale, non tollerando condizioni o ritardi, rivendicando piuttosto un primato che fino ad allora nessuno aveva mai osato pretendere, nemmeno un profeta grande e carismatico come Elia. L’esigenza radicale del vangelo non deve però spaventare. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la forza di persistere nel bene.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Stai andando verso Gerusalemme e sai quello che ti attende, ma hai preso la ferma decisione di andare fino in fondo, di rivelare l’amore del Padre passando attraverso la prova suprema, offrendo la tua vita per l’umanità. Se qualcuno ti chiede di usare il potere di Dio per castigare chi ti rifiuta, non ha proprio capito nulla di te, della tua missione. No, tu non sei il Messia che viene con la forza che annienta, ma il Servo che dona se stesso, del tutto disarmato, come è sempre chi ama senza mettere limiti. Chi è in questo momento più fragile ed esposto di te? Non hai l’appoggio di un villaggio – il tuo ti ha cacciato – , non hai la sicurezza di una casa, di una famiglia, di un clan. I tuoi nemici non avranno difficoltà ad approfittare del momento buono per catturarti e condannarti. Del resto, chi tra i potenti del tempo prenderà le tue difese, chi garantirà i tuoi diritti? Sì, Signore, tu sei veramente l’agnello mansueto che va al macello, tu il Servo che si sacrifica per la salvezza dell’umanità.