Commento alla Solennità del SS. Corpo e Sangue di Gesù – Anno C

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– 23 giugno 2019 –

 «Fate questo in memoria di me»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù. La costituzione apostolica Gaudium et spes del concilio Vaticano II parla così dell’Eucaristia: «Il Signore ha lasciato ai suoi un pegno di speranza e un viatico per il cammino nel sacramento della fede in cui elemen-ti naturali, coltivati dall’uomo, vengono trasformati nel corpo e nel sangue glorioso di lui, in un banchetto di comunione fraterna che è pregustazione del convito del cielo» (GS 38). Il concilio parla dell’Eucaristia come del viatico, necessario a sostenere il cammino dei fedeli fino all’incontro con il Signore Gesù, infondendo nei loro cuori la speranza e la fiducia necessarie per non venir meno nei momenti più difficili. Tale insegnamento trova un fondamento evidente nel racconto evangelico della moltiplicazione dei pani: prefigurando i gesti propri dell’ultima cena e della celebrazione eucaristica, il Maestro nutre una folla immensa in un luogo deserto e coinvolge in questo sublime atto di carità i suoi discepoli, anticipando così la missione della Chiesa nel mondo. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la condivisione di ogni bene.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – È un pane abbondante, Gesù, quello che doni alla folla, affamata della tua parola, al punto da non pensare alle provviste quotidiane. Dodici ceste di avanzi testimoniano che tutti hanno mangiato a sazietà. È un pane gratuito, Gesù, quello che viene offerto alla folla, un pane che non si compra perché è il segno dell’amore di Dio, che ha compassione del suo popolo e viene incontro alle sue necessità. È un pane destinato ai poveri, Gesù, a quelli che non hanno denaro, che non contano su se stessi, sulle proprie risorse, sulle proprie capacità, e invece confidano nella bontà e nella misericordia di Dio. Ma soprattutto, Gesù, quel pane è solo un segno che rimanda a te, che sei il Pane della vita, Pane spezzato per la vita del mondo, Sangue versato per salvare e rigenerare ogni uomo e ogni donna. Sì, Gesù, di domenica in domenica tu continui a nutrire la tua Chiesa, tu le regali come cibo il tuo Corpo, che la sostiene nel suo pellegrinaggio, tu la disseti con il tuo Sangue perché affronti i deserti della storia.