Commento alla III Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

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27 gennaio 2019

Gesù aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me…»

Celebrazione della Confermazione per 15 giovani della nostra Comunità

 

INTRODUZIONE

G – Celebriamo oggi la III Domenica del Tempo Ordinario. La liturgia richiama la nostra attenzione sul ruolo della Parola, l’ascolto della quale crea comunità. L’ascolto è un atto di fiducia, con il quale ci affidiamo a Colui che riteniamo “affidabile” nella e per la nostra vita. Per i cristiani è il Padre che Gesù rivela mediante la sua Parola: essa diventa la vera parola di Dio, sulla quale possiamo fare affidamento. Essa crea quel legame di comunione, con lui e tra di noi, che ci rende credibili anche di fronte al mondo come suoi testimoni. Il Vangelo di oggi ci porta nella sinagoga di Nazaret: qui Gesù annuncia l’“oggi” della liberazione, un “oggi” che si fa sempre attuale ogni volta che la comunità credente fa memoria di questo evento. Anche il rifiuto di allora ad accettare Gesù come parola di Dio ha forza di provocazione per i cristiani di tutti i tempi. Come sempre ricordiamo l’importanza del silenzio, di spegnere i cellulari e di partecipare attivamente alla celebrazione con i testi e i canti proposti.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G – Confermati dalla Carità di Cristo, portiamo all’altare i nostri cuori ed i segni della nostra comunione con i fratelli, perché l’Amore sacrificale di Cristo trovi la piena adesione della nostra fede.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Le promesse antiche finalmente si realizzano. Il profeta non era stato un visionario e il suo annuncio, nonostante i tempi difficili, non era una chimera, un’illusione consolatoria. Con te, Gesù, i poveri ricevono una buona notizia, un vangelo, tutti coloro che sono prigionieri di loro stessi, del loro egoismo o di uno dei tanti idoli di questo mondo, del male commesso, del loro peccato, vengono finalmente liberati. Tutti quelli che non vedono più, accecati dal loro cuore avido, dall’odio, dalla cattiveria, dal rancore, dal desiderio di vendetta possono finalmente guardare gli altri con uno sguardo limpido, con occhi nuovi. E la misericordia di Dio, la sua compassione, il suo perdono vengono offerti ad ogni essere umano. Sì, con te, Gesù, Dio viene incontro ad ognuno di noi e non gli importa del nostro passato, dei nostri errori perché egli vuole fare grazia. Non ricerca i colpevoli er giudicare e condannare, non minaccia castighi, ma offre la possibilità di essere trasfigurati, cambiati nel profondo. E che cosa ci chiedi perché questo avvenga? Che crediamo in te, il Messia atteso e ti affidiamo questa nostra esistenza. A te Signore affidiamo questi 15 ragazzi della nostra Comunità che oggi hanno ricevuto da parte del Vescovo il sigillo dello Spirito Santo. Accompagnali sempre con la tua presenza e fa che ciascuno si senta coinvolto nel testimoniare il tuo amore a ogni creatura.