Commento alla XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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– 4 Novembre 2018 –

 «Qual è il primo di tutti i comandamenti?»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXXI domenica del Tempo Ordinario. L’insegnamento di Gesù unisce insieme, in un unico comandamento, l’essenza della risposta di fede all’amore di Dio rivelato nella persona di Gesù stesso: amare Dio e amare il prossimo è l’unica “legge” della vita cristiana. La carità fraterna diventa l’espressione concreta del nostro amare Dio, e perciò la realizzazione di ogni esigenza morale: chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. In questo senso ogni autentica fraternità ecclesiale diventa sacramento di salvezza. Nel vangelo Gesù è esplicito: «Non c’è altro comandamento più grande di questo». Accogliere la rivelazione di Gesù, fondata sull’amore, è la risposta di fede adeguata all’amore di Dio riversato nei nostri cuori nel battesimo. Come sempre ricordiamo l’importanza del silenzio, la partecipazione attiva alla preghiera e di spegnere i cellulari.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la fede che vince ogni povertà.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Gesù, tu riconduci ogni cosa alla sua sorgente, a ciò che è essenziale, a quello che conta veramente nella nostra esistenza. Sì, è una questione di amore: non di regole a cui sottomettersi, non di pratiche da compiere, non di preghiere da recitare. Se non c’è l’amore, tutto questo perde ogni significato. È una questione di amore: non di calcoli più o meno esatti, non di prescrizioni da osservare, non di codici da far rispettare. Se non c’è amore tutto rimane, irrimediabilmente, prigioniero di strettoie e di passaggi obbligati che odorano di vecchio e di stantio. Tu ci chiedi di amare, amare prima di tutto e a modo tuo, senza mettere limiti, senza accampare diritti, senza pretendere garanzie, senza evitare i rischi che inevitabilmente affronta chi si dona e si spende fino in fondo. Tu ci domandi di amare perché è questa la strada della vita, ma ci suggerisci di farlo non solo con il sentimento, ma con tutti noi stessi: con l’intelligenza e con la volontà, con propositi e scelte decisive.