– 01 Novembre 2018 –
«Si mise a parlare e insegnava loro»
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la Solennità di tutti i Santi. La speranza di “vedere” Dio, che guida la nostra esistenza terrena, ci spinge a purificare noi stessi. È questa speranza che può aiutare a cogliere la sorgente della forza delle beatitudini, ossia la pressione silenziosa, ma irresistibile, dell’eternità sul tempo presente. Chi contempla l’eterno, la verità ultima dell’essere, sente sempre più forte l’attrazione a vivere in modo da potersi conformare. Coloro che sono poveri, afflitti, miti, giusti e puri di cuore potranno anche conoscere tribolazioni e persecuzioni, ma godranno alla fine lo splendore di Dio. Come sempre ricordiamo l’importanza del silenzio, la partecipazione attiva alla preghiera e di spegnere i cellulari.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la ricchezza dei cuori.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Oggi, Signore Gesù, la Chiesa è nella gioia: gioia perché tanti suoi figli sperimentano la beatitudine da te promessa a tutti coloro che sono poveri, miti, misericordiosi. Quaggiù, sulla terra, spesso sono stati considerati degli ingenui, degli illusi. Ma ora appare chiaramente che non si sono ingannati. Sembrava che a dire l’ultima parola sarebbero sempre stati i ricchi, gli arroganti, i superbi, gli astuti, ma di questi è rimasta solamente una memoria appannata dal tempo. E invece i tuoi santi risplendono di una luce che non conosce tramonto e sfida lo scorrere del tempo. Oggi, Signore Gesù, la Chiesa sente ravvivata e resa solida la sua speranza: speranza di un mondo nuovo che ha i connotati del regno di Dio, della fraternità e della condivisione, di una comunione senza remore e limiti da cui sono scomparsi l’orgoglio e la gelosia, l’egoismo e ogni forma di violenza. Oggi, Signore Gesù, la Chiesa è consolata perché intravede già il futuro di pienezza a cui sono chiamati tutti i suoi figli che hanno preso sul serio il tuo Vangelo, che hanno speso totalmente la loro vita a servizio degli emarginati, nella cura dei malati e dei sofferenti, a difesa degli oppressi e degli umiliati.