Commento alla Solennità di Pasqua – Anno B

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– Domenica 1 Aprile –

“Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro…”

 

INTRODUZIONE

G. – Dopo il tempo Quaresimale e di Passione celebriamo oggi la Solennità della Pasqua. La risurrezione di Gesù è senza dubbio il ‘fatto’ centrale della nostra fede. L’irruzione della novità di Dio nella storia umana libera l’umanità dagli angusti confini della morte per aprirla ad orizzonti infiniti. Ma che cosa implica credere nella risurrezione e che cosa significa vivere da risorti? Le letture di oggi ci aiutano a rispondere a queste domande invitandoci a ‘guardare’. Guardare la pietra aperta e il sudario piegato, per credere nella presenza del crocifisso-risorto. Guardare la pietra scartata per vedere Dio agire nella storia, ridonando dignità agli ‘scartati’, libertà agli oppressi e pace ai perseguitati. Guardare ‘in alto’, dove Cristo è intronizzato alla destra del Padre, per imparare a contemplare il quotidiano nella prospettiva della risurrezione. Come sempre vi ricordiamo di spegnere i cellulari, di occupare tutti i posti disponibili e di partecipare alla preghiera con i canti e i testi preposti senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo a Dio la nostra risposta al suo infinito amore.

 

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – È presto ed è ancora buio, ma quello, Gesù, era veramente il primo giorno della settimana, il giorno in cui la storia dell’umanità prende una svolta nuova, inimmaginabile. La morte non ha potuto tenerti a lungo fra le sue braccia: la pietra che ostruiva il tuo sepolcro ora è rotolata via, è stata tolta e con essa ogni tentativo di bloccare la tua missione, di toglierti di mezzo, di chiudere per sempre il capitolo nuovo che tu hai offerto ad ogni creatura. Coloro che ti hanno amato, come Maria Maddalena, non hanno più un morto su cui piangere, a cui esprimere il loro affetto, la loro amicizia. Non c’è più bisogno di una tomba, né dei teli e del sudario: tu sei risorto e vivi nella gloria di Dio. Ed ora puoi incontrare ogni uomo e ogni donna disposti ad accoglierti, ad aprire il cuore al tuo Vangelo. Ora per tutti coloro che sono pronti a lasciarsi sorprendere da Dio si apre la porta della fede. Ed è così che Giovanni, l’amato, ma anche colui che si è lasciato amare e ti ha seguito fino alla croce, approda alla gioia del credente.