Commento alla II Domenica di Pasqua – Anno B

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– 8 Aprile 2018 –

 «Mentre erano chiuse le porte del luogo… venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!».

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la II Domenica di Pasqua. Il tema che collega le letture di oggi ci conduce al cuore del nostro essere chiesa: credere e testimoniare. Sono due esperienze legate in modo indissolubile: la fede si rende testimonianza e la testimonianza conduce la fede a profondità inattese. Ma dove e come crescere nella fede? Nella prima lettura ci viene mostrato dove: una comunità “sinfonica”, solidale e missionaria. Il vangelo illustra il come, raccontando la storia di uno di noi, Tommaso, un discepolo deluso e chiuso nelle proprie paure e certezze. Il Risorto lo incontra dov’è, per trasformarlo. E infine la seconda lettura dona una gioiosa certezza. Pur nelle difficoltà e nella persecuzione, «… questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede». Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il cesto della generosità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la grazia di non essere egoisti.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. Quella sera della domenica di Pasqua tu sei apparso agli apostoli nel Cenacolo. Hai trasmesso loro il tuo Spirito e li hai inviati in missione perché portassero a tutti la tua misericordia e la tua pace. Hai affidato ad ognuno di loro il tuo Vangelo e la tua forza perché giungesse a compimento il progetto d’amore del Padre. Ma prima di partire ciascuno di loro ha dovuto compiere il tragitto di Tommaso. Sì, Gesù, perché Tommaso incarna il percorso indispensabile, quello che conduce dall’incredulità alla fede. È bello sentirti vicino, rallegrarsi di averti visto, ma si deve accettare la strada che tu hai scelto, strada scandalosa perché prevede il passaggio terribile della croce. Come credere nel Risorto senza accogliere il Crocifisso? Come affidarti la propria esistenza senza prevedere concretamente di perdere la propria vita? È questo che ci insegna Tommaso, lui che non riesce a capacitarsi che Dio abbia scelto una strada inedita per rivelarsi e per salvare l’umanità, lui che alla fine esprime in poche parole la sua fede in te, suo Signore e suo Dio.