Commento a Venerd’ Santo – Anno B

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– 30 Marzo 2018 –

 «I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo…»

 

INTRODUZIONE

G – «Tutto è compiuto!». La Passione di Cristo è il punto di convergenza di tutta la sua vita, Gesù l’ha chiamata: la sua “ora”, il suo “battesimo”. L’ha scelta liberamente in obbedienza al Padre e per amore degli uomini. Oggi, Venerdì Santo, noi tutti che apparteniamo al popolo sacerdotale della nuova ed eterna Alleanza, con raccoglimento pieno di venerazione, fissiamo gli occhi sulla Croce. Davanti a Gesù che muore in croce per noi non resta che il silenzio. Un silenzio che ci aiuti a riconoscere il nostro peccato, ma anche il dono della salvezza che Dio ha operato in Cristo Gesù. I tre momenti della Liturgia che ci apprestiamo a celebrare (la proclamazione della Passione, l’ostensione della Croce e la distribuzione dell’Eucaristia che stanotte abbiamo adorato) esprimono il massimo della sobrietà, perché i nostri occhi possano contemplare in pienezza l’essenziale dono di amore di Cristo sulla croce per la salvezza di tutti gli uomini di ogni tempo. Don Francesco questa sera compirà un altro gesto molto antico e di profondo significato spirituale. Entrerà e vivrà tutta l’azione liturgica scalzo, senza scarpe per offrire al Signore la sua partecipazione per i tantissimi che in questi giorni si sono accostati alla Confessione affinchè questo non resti solo un semplice episodio ma realmente la volontà alla conversione in previsione della S. Pasqua. Insieme ai ministri, che silenziosamente si porteranno davanti all’altare, oggi messo a nudo, prostriamoci in silenzio e con profonda umiltà, riconoscendoci impotenti davanti al peccato, causa di morte. Lasciamo che il nostro cuore si apra a Colui che ci ha amato fino in fondo, “spezzando” la sua vita per noi! Partecipiamo attivamente, con raccoglimento, spegniamo i cellulari e viviamo i tre momenti di questo giorno santo. Durante la prostrazione dei ministri ci metteremo in ginocchio.

PREGHIERA UNIVERSALE

G – Come le braccia del Crocifisso si estendono a ogni uomo, anche noi vogliamo presentare al Signore tutta l’umanità. La nostra preghiera oggi vuole essere veramente universale e raccogliere ogni aspetto della vita. Inizialmente verrà proposta un’intenzione di preghiera. In un breve momento di silenzio ognuno di noi rivolgerà la sua attenzione alle persone per le quali stiamo pregando. Il presidente raccoglierà nell’orazione la preghiera di tutti presentandola a Dio.

 OSTENSIONE DELLA CROCE

G – Dopo l’ascolto della Parola ci disponiamo ora ad adorare la croce che, da strumento di tortura, è diventata segno paradossale di quel Dio che distrugge ogni violenza e sceglie di raggiungere ogni cuore. Saremo invitati a venerare la croce acclamando insieme: Venite, adoriamo. Ognuno di noi poi in silenzio potrà recarsi davanti al Crocifisso. È un cammino di riconoscenza e un gesto di affetto. È un percorso di perdono e un gesto di supplica. È un itinerario di conversione e un gesto di adorazione. È un gesto di impegno e di abbandono.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Ora veramente tutto è compiuto. Tu hai donato tutto quello che avevi: ogni tua energia, ogni tua forza per sanare e per liberare, per strappare al peccato, alla malattia, all’umiliazione, per far ritrovare la dignità di figli di Dio. Non hai lasciato nulla di intentato: parole colme di speranza destinate ai poveri e agli oppressi; parole tenere di affetto per chi si sentiva dimenticato, scartato, messo da parte; parole piene di Dio e della sua luce per tutti gli smarriti, i disorientati. I tuoi gesti hanno rivelato la bontà straordinaria del tuo cuore: hai toccato i lebbrosi per sanarli, hai rialzato i paralitici, hai richiamato in vita coloro che erano nell’ombra della morte. Altro non ti restava da fare che consegnare interamente te stesso: la tua limpida innocenza e il tuo amore fedele a Dio sottoposti a giudizio e condannati; il tuo corpo, strumento di amore, colpito e flagellato, inchiodato al legno della croce, ferito e insultato. Ora consegni lo spirito al Padre: è lui che ti ha inviato nel mondo, è lui la sorgente di un amore che non si ferma neanche davanti alla morte.