Commento alla III Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

– 21 Gennaio 2018 –

 «Gesù vide Simone e Andrea, mentre gettavano le reti in mare».

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la III domenica del tempo ordinario. L’esperienza che l’uomo fa del tempo ha diversi aspetti: da una parte ha a che fare ogni giorno con il tempo della natura, a volte buono e a volte cattivo, un tempo che egli non può dominare; dall’altra sperimenta il succedersi degli avvenimenti nei quali ha spesso parte di responsabilità. Qui egli avverte il bisogno di discernimento e sa che molto dipende dalla saggezza delle sue scelte. Nella Bibbia il tempo vissuto è ritmato dagli interventi di Dio, tanto che il credente sente la storia come una possibile storia di salvezza. Perciò il credente invoca da Dio la sapienza. E nel nostro tempo sperimentiamo quanto bisogno di sapienza segni la nostra quotidianità. Ringraziamo il Signore anche per il dono dell’Episcopato concesso a S.E. mons. Michele Fusco già parroco della nostra Comunità e ora eletto Vescovo di Sulmona – Valva. In questa messa da lui presieduta preghiamo per lui, per tutti i Vescovi e per il carisma di servire la Chiesa nel ministero dell’Evangelizzazione, del Santificare, Governare e Guidare. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, il dono della carità e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la chiamata a essere amore e solidarietà nelle ferite dell’umanità.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Il momento è giunto finalmente! Dio non si dimentica delle sue promesse e ora vuole manifestare all’umanità il suo volto di Padre, la forza del suo amore che libera e salva. Per farlo ha mandato te, il suo Figlio, e tu hai assunto la carne di un uomo. A ognuno, tuttavia, spetta il diritto di accoglierti o di rifiutarti, di farti diventare il punto di riferimento della sua esistenza, di ogni scelta, oppure di relegarti tra le cose belle, ma poco significative, della sua vita. Ecco perché, mentre annunci il Vangelo, tu, Gesù, chiedi subito di credere e di convertirci. Quello che accade ai quattro apostoli, pescatori sul lago di Galilea, è dunque l’immagine viva di ciò che domandi ad ognuno di noi. Per fare posto al nuovo il vecchio deve terminare e siamo chiamati inesorabilmente a lasciarci alle spalle quanto costituiva lo scenario abituale e la fonte di sicurezza dei nostri giorni e dei nostri percorsi. Se prendiamo sul serio quello che ci dici, anche noi partecipiamo alla tua missione, anche noi come te possiamo strappare i nostri simili al potere del male, diventando pescatori di uomini, strumenti di gioia e di pace.