– 14 Gennaio 2018 –
«Giovanni stava con due discepoli e disse: Ecco l’Agnello di Dio».
INTRODUZIONE
G. – Celebriamo oggi la II domenica del tempo ordinario. Nella prospettiva cristiana la vita è intesa come “vocazione”, come chiamata a realizzare noi stessi attraverso la relazione con Dio, a realizzare quel progetto che Dio ha su di noi: ai suoi occhi siamo unici, ma egli ci conduce alla pienezza del nostro essere non senza la nostra collaborazione. Per questo diventa importante l’ascolto della sua Parola. E la parola di Dio si è fatta carne nella persona di Gesù, che diventa dunque per noi la via per scoprire la nostra personale vocazione e anche per rispondervi in maniera positiva: attraverso di lui, come fondamento e guida, possiamo sperare nella piena riuscita della nostra vita. Compito del cristiano è dunque quello di cercare Gesù per seguirlo. Il vangelo racconta le prime esperienze dei discepoli e sottolinea, in particolare, il loro «fermarsi presso di lui». Qui la risposta alla chiamata si concretizza in un atteggiamento di fede. Essa rappresenta la base di ogni risposta al progetto che Dio ha su di noi. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti e senza parlare di altro.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, il dono della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore il frutto del lavoro di ogni giorno.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – Nella storia della nostra fede, Gesù, c’è sempre qualcuno che, con la sua testimonianza, rappresenta un motorino di avviamento. Ma nulla accade se poi, spinti dal desiderio di incontrarti, noi non ci mettiamo per strada, proprio come i due discepoli che decidono di seguirti. La tua domanda ci aiuta a precisare il senso della nostra ricerca. No, non ci accontentiamo di qualcosa, noi vogliamo conoscere te e per questo la tua risposta è semplice e concreta: “Venite e vedrete”. Sì, stare con te, rimanere assieme a te, questo è l’unico modo per entrare in relazione con te. In effetti la cosa più preziosa che possiamo offrirti è il nostro tempo, un tempo destinato ad essere colmo della tua presenza, del tuo sguardo, della tua parola. Solo così possiamo essere introdotti nel mistero della tua persona, trasfigurati dal tuo amore. Solo così può nascere e crescere un rapporto unico e profondo con te, che ci porta a seguirti senza remore. Allora anche noi diventiamo testimoni e annunciatori della vita nuova che ci doni.