Commento alla XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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– 12 novembre 2017 –

 «Vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXXII domenica del Tempo Ordinario. Gesù continua ad essere per noi il modello. Egli interroga gli avvenimenti del tempo presente per scorgere in essi la volontà di Dio e trovare la materia della sua risposta al Padre. In questo sta la sua vigilanza, che insegna e richiede anche a noi. Vigilanza significa attenzione e prontezza: si tratta di una vigilanza attiva, fatta di responsabilità e disponibilità. Il nostro è un tempo di cambiamenti rapidi, che spesso sono pieni di contraddizioni e causa di sofferenze. Il cristiano, che attende sempre un incontro salvante con il Signore, non può vivere il tempo con rassegnazione passiva, ma può mostrare la sua disponibilità nella lotta contro il male, qualunque sia la forma in cui gli si presenta. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la volontà ad essere segno concreto del suo amore.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Gesù, quello che importa non è il numero dei talenti ricevuti, ma quello che siamo disposti a fare perché producano un frutto abbondante e non restino nascosti in una buca. Certo non si tratta di investire in azioni e obbligazioni per aumentare il capitale. Né ci si deve preoccupare di sfruttare al meglio le proprie doti, le proprie competenze per ricavarne il massimo rendimento. Tu non hai raccontato la parabola per far studiare di più i ragazzi del tuo e del nostro tempo. Il tesoro, infatti, è il tuo Vangelo: un Vangelo che domanda di essere annunciato e vissuto, portato a tutti quelli che incontriamo, a quanti vivono nei diversi luoghi in cui passiamo la vita, un Vangelo che chiede di non lasciarlo ammuffire in cantina, di non chiuderlo in una cassaforte, ma di essere fatto circolare, mettendoci la faccia, riconoscendo la possibilità che offre di un’esistenza rinnovata dall’amore di Dio, dalla sua misericordia. Certo non sarà facile uscire allo scoperto, dichiarare quello che siamo e la parola che ci hai affidata, ma lo faremo per te, per entrare nel tuo Regno.