“La Novità è data dalla capacità di aprirsi all’Amore vero”.
Carissimi,
all’inizio del nuovo anno pastorale e alle porte del Sinodo dei Giovani indetto da Papa Francesco ho il desiderio di condividere con voi tutti una riflessione che possa allagare i nostri orizzonti di battezzati. Essere adulti oggi è un compito difficile. C’è stato un tempo, non molto lontano, in cui l’adulto appariva come colui che è «cresciuto», è diventato «grande», ha portato a compimento i progetti della sua giovinezza, ha fatto delle scelte chiare e irrevocabili. In questa visione l’adulto si sente «completo», è l’uomo che pensa di non aver più nulla da imparare, che si considera ormai arrivato e realizzato. Il nostro tempo invece ha scoperto l’incompiutezza dell’adulto, le sue crisi di mezz’età (midlife crisis), la necessità di una formazione permanente che eviti la fissazione delle persone in un ruolo stereotipato o la stanca ripetizione di gesti e parole consumate dall’uso. Anche l’adulto conosce la paura e l’incertezza; ha dei desideri non realizzati e deve saper accettare i propri limiti, guardando senza invidia o gelosia ai giovani che tra poco prenderanno il suo posto. L’adulto avverte oggi l’urgenza di rinnovare continuamente il progetto della propria vita, per renderlo adeguato alle possibilità inesplorate che si offrono mano a mano che l’essere umano avanza lungo il corso della sua esistenza. Se questo è vero alla luce di una psicologia dinamica, è tanto più vero in una prospettiva di fede, poiché la tensione della crescita umana non si placa se non nell’incontro con l’infinito di Dio. Questa complessità dell’essere adulti oggi si ripercuote inevitabilmente nella prassi pastorale della chiesa e interpella ogni credente che voglia diventare «adulto nella fede», cioè capace di portare frutto e di andare nel mondo come testimone del Cristo risorto. Oggi il problema maggiore che ci affligge sta nel fatto che si continui a considerare il discorso spirituale confondendolo con una necessità: pratiche religiose, sacramenti confezionati, certificati vari. Sino a che questo dinamismo non troverà una involuzione, riportandoci alla bellezza dell’esperienza di Dio, non riusciremo a generare quella conversione utile per noi tutti e soprattutto per i giovani. Possa questo nuovo anno che avrà come tema: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” offrirci questa possibilità da non perdere.
Vostro don Francesco, parroco.