Commento alla XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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– 17 Settembre 2017 –

 «Il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare  i conti con i suoi servi»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XXIV domenica del Tempo Ordinario. Il dono della riconciliazione, attraverso il perdono chiesto e donato, viene da Dio e i cristiani possono essere nel mondo il segno visibile di tale possibilità di spezzare la catena dell’odio nei rapporti umani. Questa visione non è un sogno, ma richiede una seria consapevolezza: ossia, che la pace vera non può nascere da un pacifismo ideologico , per quante bandiere dispieghi nelle sue manifestazioni di piazza, ma può essere promossa e realizzata da autentici costruttori di pace, capaci di incontro, di accoglienza e di condivisione. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore la capacità di dare attenzione all’altro.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. –  La misericordia del Padre è del tutto smisurata: lo è in modo inaudito e addirittura imprevedibile. Diecimila talenti non sono una somma qualsiasi, ma una vera e propria fortuna, una quantità di denaro spropositata. Eppure quel re non solo pazienta, ma addirittura condona quel debito enorme. E tuttavia, Gesù, tu ci lanci un avvertimento: il Padre è disposto a perdonarci solo se noi siamo pronti a fare altrettanto con i piccoli debiti contratti con i nostri fratelli. Ecco perché la tua parabola, cominciata all’insegna della misericordia, si chiude in modo triste, amaro. La grazia è revocata perché quel servo non ha avuto pietà del suo compagno. Gesù, trasforma il mio cuore e rendilo tenero e pieno di compassione. Non permettere che continui ad essere duro ed intransigente con i miei debitori: insegnami non solo a perdonare, ma a continuare a farlo anche quando un nuovo torto riporta a galla quello precedente. Gesù, dammi il senso delle proporzioni. Che cosa sono i piccoli debiti di cui sono creditore a confronto con quelli che ho aperto con la mia fragilità, con la mia debolezza, nei confronti del Padre tuo?