Domenica 6 Agosto 2017
INTRODUZIONE
G. – In questa domenica celebriamo la festa della Trasfigurazione del Signore. La solennità della “trasfigurazione” evoca la narrazione evangelica secondo la quale Gesù si manifesta ai suoi discepoli in tutto lo splendore della vita divina che è in lui, anticipando così la rivelazione della sua Pasqua di risurrezione. Questa rivelazione non riguarda però soltanto lui, ma anche noi che crediamo in lui come nostro redentore. A partire da questa fede la nostra vita assume un significato nuovo, in quanto può diventare un continuo processo di trasformazione, fino a trasfigurare tutta la nostra esistenza nell’immagine di Cristo risorto. Il racconto della trasfigurazione di Gesù, nel vangelo di oggi, segue la presentazione delle esigenze della sua sequela: chi vuol diventare suo discepolo deve imparare a rischiare la propria vita per il Maestro, la sua forza infatti sta nell’ascoltarlo e nel conformare a lui la propria esistenza, riconoscendolo come volto di Dio, vera abitazione di Dio nella carne umana. Come sempre ricordiamo l’importanza del silenzio, di partecipare alla preghiera anche con i canti e di spegnere i cellulari.
PRESENTAZIONE DEI DONI
G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore gli squilibri del male per essere trasformati in luce di bene e condivisione per chi è povero e solo.
RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE
G. – È la voce del Padrea dichiarare che tu, Gesù, sei il suo Figlio, l’amato. È la voce del Padre che invita i discepoli ad ascoltare la tua parola, a seguire le tue orme. Hanno visto la sua gloria splendere sul tuo volto e sulle tue vesti, candide come la luce. Ti hanno contemplato accanto a Mosè e ad Elia, la guida di Israele e il profeta intrepido. Ora è arrivato il momento di riprendere il cammino verso Gerusalemme, il luogo in cui tutto deve compiersi. Ora li vuoi preparare ad affrontare lo scandalo della passione e della morte e la gioia della risurrezione. Sì, è vero, Gesù, tu apri il cammino che conduce alla pienezza e alla gloria, ma il percorso non è privo di ostacoli. Non sarà una marcia trionfale a condurti alla vittoria decisiva, ma un itinerario in salita, difficile e doloroso, in cui tutti potranno riconoscere la forza dell’amore nella fragilità del tuo corpo, colpito, ferito, dilaniato. Sì, la gloria di Dio non coincide con l’esibizione del potere, ma con un’offerta smisurata di bontà.