Commento alla XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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– 2 Luglio 2017 –

 «Chi avrà dato da bere anche solo un bicchiere d’acqua fresca…»

 

INTRODUZIONE

G. – Celebriamo oggi la XIII domenica del Tempo Ordinario. «Chi accoglie voi accoglie me»: questa affermazione di Gesù, che sembra legare l’accoglienza alla sua sequela, può apparire a molti inquietante e problematica, soprattutto di fronte all’uso retorico e privo di ogni discernimento che oggi se ne fa, specialmente in ambito politico. Può essere imposta (come un dovere!) l’accoglienza? Ciò che è imposto può essere preso come un valore? L’affermazione di Gesù non implica una certa “reciprocità”? Accogliere non comporta forse anche la disponibilità (non la pretesa!) ad essere accolto, e questo in un dialogo reciproco e in un reciproco rispetto? La Parola ascoltata interpella le coscienze con il richiamarci al valore dell’ospitalità. Come sempre ricordiamo a tutti di spegnere i cellulari, di non fermarsi all’ingresso della chiesa ma di occupare tutti i posti disponibili, di non masticare gomme e di partecipare alla preghiera con i canti, i testi preposti senza parlare di altro.

PRESENTAZIONE DEI DONI

G. – Con il pane, il vino, la cesta della solidarietà e le offerte che raccogliamo nei cestini offriamo al Signore tutto ciò che abbiamo per migliorare il mondo e ogni persona.

RINGRAZIAMENTO ALLA SANTA COMUNIONE

G. – Quello che tu ci dici, Gesù, ci sembra veramente paradossale. Eppure duemila anni di cristianesimo costituiscono la prova irrefutabile di quanto siano vere le tue parole. Quanti uomini e quante donne hanno speso la loro vita per te, per portare dovunque il tuo Vangelo: in terre lontane, tra popoli sconosciuti, ma anche nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche e nelle amministrazioni, nel commercio e nelle scuole, nei tribunali e nelle botteghe artigianali. Non si sono sottratti a sacrifici di ogni genere, a privazioni e a rischi, a malattie e penuria, ma anche all’isolamento, alla calunnia. Ora la loro esistenza povera e mite ci appare luminosa e perfettamente riuscita: te l’hanno donata interamente e tu l’hai colmata di saggezza e di gioia. Quanti uomini e quante donne non sono ricorsi al classico “Tengo famiglia”, ma hanno risposto prendendo la propria croce e spesso hanno pagato di persona, lasciando soli il proprio coniuge e i propri figli. Passavano per degli ingenui, o addirittura per esaltati, incapaci di comprendere le regole di un gioco in cui chi ha ragione è sempre il più forte, in cui si difende la propria vita con l’acquiescenza e l’omertà. Eppure oggi ai nostri occhi il loro martirio è segno vivo di un mondo nuovo, quello che tu ci donerai. Accompagna Signore anche il nostro Gruppo Pistonieri Santa Maria del Rovo che, prima di scendere in campo nel giorno dedicato alla disfida, si è riunito intorno al tuo altare. Dona loro sempre la capacità di distinguere le realtà realmente importanti e testimoniando le sani tradizioni e il folclore della nostra Città Metelliana sia accogliente e portatore del tuo amore.